Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla
La diocesi di Carpi legge il Vangelo - Vangelo di domenica 21 luglio 2024
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
A cura di Suor Angela Bertelli, missionaria saveriana in Thailandia
Lectio
Il Vangelo di questa domenica ci fa partecipare alla gioia dei discepoli al ritorno dalla missione. Si raccolgono attorno a Gesù e gli raccontano tutto quello che hanno fatto e predicato con entusiasmo, stupore e gratitudine per aver avuto il dono impareggiabile di condividere e sperimentare la forza di vita del loro Maestro. Gesù li ascolta certamente rallegrato del buon esito, ma da esperto e buon pastore qual è, si accorge anche della loro stanchezza e li invita a un momento di riposo assieme.
Il primo e più prezioso strumento della missione sono le persone, i “suoi amici”: per questo si prende cura di loro con sollecitudine paterna, li vuole rinfrancare, vuole far loro capire che Lui è con loro, sempre, per il Bene loro e di tutti quelli che incontrano. Così partono per un luogo solitario, in disparte… purtroppo la gente non dà tregua, li incalza, li raggiunge… e addio picnic!
Gesù stava proprio per rispondere con misericordia alla stanchezza dei suoi discepoli e ora non può non accorgersi della sete e fame di tutti gli altri che lo inseguono… la misericordia urge Gesù a dare loro la Sua Parola, che è cibo di vita, è acqua che disseta! Il Salmo del Buon Pastore calza perfettamente su Gesù!
Meditatio
Questo Vangelo, anche per ciascuno di noi, squarcia il Cuore pieno di Misericordia di Gesù. Ci incoraggia a non avere timore di Lui, ci spinge ad incontrarLo, chiedendo a Lui di donarci il Suo insegnamento, la Sua Parola, Lui stesso come guida, fratello, Padre, col Suo volto umanissimo di tenerezza invincibile! Gesù chiede anche a noi, cristiani battezzati/ immersi in Lui, di condividere questa sua missione che consiste nell’accorgersi di tante persone sfinite, assetate e affamate di Dio e del suo insegnamento.
Chiede a noi, che per primi abbiamo gustato la sua Consolante Presenza, di portarla ad altri con tutto quello che siamo, facciamo, condividiamo, insegniamo. E talora ce lo chiede anche a costo di rinunciare al nostro “riposino” già programmato, proprio come Lui ha rinunciato volentieri, non solo al “suo riposo” ma al “suo essere Dio”, svuotandosi di tutto per servire noi sue creature anche quando la nostra riposta è l’ingratitudine, l’indifferenza, la dimenticanza delle sue premure per noi.
Oratio
Osiamo chiedere a Gesù il dono inestimabile della Sua Compassione per il nostro povero cuore, per il nostro corpo stanco, per la nostra anima sfiduciata… e, fatto il pieno della sua Presenza ricca di vita e tenerezza, chiediamo ancora a Lui di saperla condividere con tutti, anche con i più lontani da noi, con chi non riusciamo ancora ad accettare, a perdonare, a sopportare. San Francesco direbbe: “Rapisca ti prego Signore l’ardente e dolcissima potenza del tuo Amore l’anima mia da ogni cosa che è sulla terra, perché io muoia per amore dell’amore di Te che per amore dell’amore di me, ti sei degnato di morire”. Amen! Così sia per Sua Grazia!
Contemplatio
Mi è capitato spesso in missione, e non solo là, di rinunciare ai miei “meritati riposini”… la forza la trovavo nel guardare alle mamme dei bambini disabili che notte e giorno, nella salute e nella malattia, si prestavano senza alcuna pausa, a curare, servire, consolare i loro piccoli… il Signore stesso mi appariva in loro con tutta la sua tenerezza materna e paterna, dandomi esempi sempre freschi e puntuali di un amore che non ha misura, che non ha orari né soste… E questi esempi vengono da dove e da chi meno te lo aspetti: tu credi di servire loro e proprio loro ti insegnano il “di più evangelico”! Così impariamo giorno dopo giorno, ora dopo ora a com-patire, sentire in noi la sete e la fame dell’altro, quella più profonda, quella che solo la presenza acquieta e conforta.
Fractio
“Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro” (v. 34). Questa settimana, allora, teniamo gli occhi fissi su Gesù; osserviamolo mentre ascolta i discepoli e condivide la loro gioia, mentre li invita a riposare con Lui, mentre viene raggiunto dalla folla assetata e affamata, mentre ancora una volta si dona a loro, con l’insegnamento, con il Pane Eucaristico cioè con la Sua Presenza.
L’opera d’arte
Philippe de Champaigne, Il buon pastore. Più volte Philippe de Champaigne – pittore prima della regina di Francia Maria de Medici e del Cardinale Richelieu poi per i giansenisti di Port-Royal – si cimentò nel soggetto del buon pastore. Qui ne proponiamo due versioni: a sinistra quella conservata al Musée national de Port-Royal des Champs (datata 1664), a destra quella coeva – da alcuni attribuita al nipote dell’artista, Jean-Baptiste – oggi al Musée des Beaux Arts di Lille.
In entrambe vi è una raffigurazione “dinamica”: in un paesaggio di foresta, il buon pastore, avvolto in abiti dal magnifico colore azzurro, sta camminando come per avvicinarsi all’osservatore. La figura di Cristo, che regge la pecorella sulle spalle con gesto deciso e tenero al tempo stesso, occupa buona parte delle due tele, in linea con la spiritualità cristocentrica ed austera del giansenismo a cui era legata la committenza. Principale elemento di diversità è lo sguardo del pastore: nel quadro a sinistra, punta dritto verso l’osservatore, nell’intento di instaurare una sorta di dialogo; a destra, è rivolto verso il basso, assorto in una profonda e quasi malinconica contemplazione.
V.P.