Un mondo a parte
Rubrica a cura della Pastorale Sociale e del Lavoro
di Federica Marampon
La Pastorale Sociale e Custodia del Creato della nostra diocesi crede fortemente nella “conversione ecologica” cercando di favorire la riflessione nei cittadini attraverso l’utilizzo di vari strumenti (mostre, film, spettacoli) e organizzando momenti di riflessione e confronto, sia spirituali che di approfondimento di alcune tematiche ambientali e inclusive. L’ufficio diocesano, con la preziosa collaborazione del Circolo Bruno Mora di San Marino, che ringraziamo anche in questa sede, ha organizzato la proiezione del film “Un mondo a parte” per domenica 21 luglio, alle 21.00, al cinema estivo di Carpi presso l’arena San Rocco. Alcuni mesi fa ho avuto il piacere di guardare il film “Un mondo a parte” del regista Riccardo Milani.
Michele, interpretato da Antonio Albanese, è un insegnate infelice e fatica a sopportare il suo lavoro e la vita a Roma. Un giorno scopre che il ministero gli accorda il trasferimento in un istituto scolastico nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo. Con ritrovata speranza Michele arriva nel paesino in pieno inverno, dove trova prevalentemente la neve e i suoi disagi. Superato l’impaccio iniziale, si fa subito benvolere dal piccolo gruppo di bambini e colleghi, tra cui Agnese interpretata da Virginia Raffaele. Le cose poco dopo cominciano a vacillare quando arriva la minaccia della chiusura della scuola per mancanza di iscritti. L’ho trovato un film divertente e, al tempo stesso, pieno di tenerezza.
Una scena del film che mi è rimasta molto impressa è quando il protagonista Michele viene accompagnato in auto alla sua nuova città e, guardandosi intorno, scorge il branco di cervi correre alle pendici del bosco in mezzo alla neve: l’insegnante è sbalordito, come se provenisse da un mondo diverso e si ritrova catapultato in mezzo alla natura, rude e selvaggia, popolata di cervi e lupi. Fra l’altro l’abbigliamento che Michele indossa non è tra i più azzeccati e questa pecca non gli verrà risparmiata. Lo stupore, che l’attore riesce a trasmettere allo spettatore, mischiato alla sua ingenuità e alla sua inesperienza, mi ha fatto riflettere su quanto siamo così immersi nella nostra quotidianità, a volte molto slegata dalla natura che ci circonda, presi dalle nostre attività in questo mondo accelerato dove il pensiero, la contemplazione, il ragionamento si è assopito se non del tutto azzerato.
Un film che merita di essere visto anche per tanti altri spunti, tocca in qua e in là argomenti comunque importanti, dal ruolo dell’insegnamento allo spopolamento dei territori impervi della nostra bella Italia, il dramma della guerra e dei suoi rifugiati e dell’importanza di come si può fare rete, per un bene comune. Il libro “La restanza” di Vito Teti e “Possiamo salvare il mondo, prima di cena” di J.S. Foer (libri di cui consiglio la lettura), vengono utilizzati da Michele con l’intento di scuotere gli animi dei suoi alunni e dei rispettivi genitori ma sembra che alla fine “scosso” ci rimanga lui. Non mancate alla proiezione del film domenica 21 luglio!