L’accoglienza parte in famiglia
“Da rifugiati a membri della comunità”: l’Unione Terre d’Argine fa il punto sulla presenza di migranti nel nostro territorio
di Maria Silvia Cabri
Ibrahima, Jamba ed Ebrima hanno tra i 17 e i 18 anni, sono originari del Gambia e della Guinea. Sono arrivati in Italia ad agosto dello scorso anno, e da novembre, come minori stranieri non accompagnati, si trovano a Carpi, nella struttura di accoglienza straordinaria di Fossoli, seguiti dalla comunità Minotauro che è gestita della cooperativa Caleidos. Hanno sogni, progetti, voglia di futuro come tutti i ragazzi della loro età. Ma hanno anche una famiglia che è rimasta nei loro Paesi di origine, da cui sono scappati per cercare una prospettiva di vita migliore. Di giorno frequentano il Centro di Formazione Professionale Nazareno per imparare un mestiere e anche la lingua. Come racconta Sambu, il mediatore culturale, “i ragazzi hanno rapporti con il loro Paese, sentono quasi tutti i giorni la famiglia e gli amici, e a volte cucinano i loro piatti tipici”.