San Bernardino Realino, patrono secondario della Diocesi
Il 4 luglio la Chiesa di Carpi ricorda la memoria di San Bernardino Realino, patrono secondario della Città e della Diocesi di Carpi. Già magistrato, divenne gesuita e morì nel 1616 a Lecce, dove tuttora si venerano le sue spoglie mortali
Ritratto di San Bernardino Realino
Il 4 luglio la Chiesa di Carpi celebra San Bernardino Realino, patrono secondario della Città e della Diocesi di Carpi (la memoria liturgica ricorre il 2 luglio). Nato nella città dei Pio nel 1530, Bernardino Realino conseguì la laurea in giurisprudenza all’Università di Bologna; ricoprì varie cariche civili in alcuni centri dell’area padana e a Napoli. A 34 anni, chiamato alla vita religiosa, entrò nella Compagnia di Gesù. Ordinato sacerdote a Napoli nel 1567, esercitò per alcuni anni il delicato incarico di maestro dei novizi; si dedicò quindi all’apostolato, che svolse prevalentemente a Lecce. Si distinse in modo particolare per l’amore verso i poveri e per l’evangelizzazione. A lui morente si rivolsero i reggitori del Municipio di Lecce che gli fecero l’insolita richiesta di diventare il protettore della città, domandando il suo aiuto e la sua preghiera anche oltre la vita terrena. Lui, che tanto aveva fatto del bene alla cittadinanza leccese, acconsentì. Morì il 2 luglio 1616; Pio XII nel 1947 lo ascrisse nell’albo dei santi.
Degno di nota è il legame che unisce Bernardino Realino al patrono principale della città e Diocesi di Carpi, San Bernardino da Siena. La madre di Realino, Elisabetta Bellentani, apparteneva alla famiglia che ospitò, presso la propria casa, fra Bernardino da Siena giunto per predicare a Carpi negli anni ’20 del ‘400. La famiglia aveva mantenuto una particolare devozione per il Santo così Elisabetta volle chiamare il primogenito Bernardino.