Serietà e passione
Le recenti elezioni amministrative hanno sfatato la convinzione che la politica non è più cosa per giovani. Chi sono e cosa pensano due nuovi consiglieri Klaudia Kumaraku e Tommaso Casolari
di Pietro Paulo Spigato
Le elezioni amministrative a Carpi hanno portato alla città un nuovo sindaco, Riccardo Righi, e anche numerosi debuttanti in Consiglio Comunale. Tra i volti nuovi spiccano alcuni giovani consiglieri che, grazie alle preferenze ricevute, ora possono mettersi al servizio della comunità cittadina per i prossimi cinque anni. Per sfatare la convinzione che la politica non è più cosa per giovani e per valorizzare il loro impegno abbiamo incontrato Klaudia Kumaraku, 31 anni, del Partito democratico e Tommaso Casolari, 19 anni, di Fratelli d’Italia che hanno accettato di raccontarsi ai lettori di Notizie.
Come ti sei avvicinato al mondo della politica? Da dove nasce la tua passione?
Tommaso: Per cultura personale ho sempre letto i giornali, e dopo aver seguito da esterno le vicende nazionali e soprattutto quelle locali ho voluto metterci la faccia. Mi sono tesserato con FDI in Gioventù Nazionale e grazie a loro ho avuto la spinta per candidarmi al liceo, dove ho fatto due anni intensi da rappresentante. Il mondo scolastico mi ha fatto capire l’importanza del confronto e dell’apertura. Quando Federica Carletti, la segretaria cittadina del partito, che ringrazio molto, mi ha chiesto di candidarmi, ho accettato volentieri. Una sollecitazione importante me l’ha data anche il mio frequentare gli scout, che mi hanno formato e fatto maturare un’opinione consapevole, conducendomi a fare scelte politiche e volontariato.
Klaudia: Durante il periodo del servizio civile ho capito che volevo lavorare presso la Pubblica Amministrazione ed essere al servizio dei cittadini. La spinta a fare politica mi è arrivata nel 2021 con l’assalto alla CGIL di Roma. Da lì ho contattato Riccardo Martino, cominciando la militanza nei GD. Inoltre, sono cresciuta in un ambiente molto di sinistra. Mio nonno ha sempre commentato la politica, mentre mia nonna, in Albania, era la segretaria di partito dell’azienda in cui lavorava. Non avevo dubbi sul fatto che mi sarei iscritta al PD.