Pace sempre più urgente
Gli effetti di guerre e sfide commerciali
di Luigi Lamma
Il G7 in Italia e a seguire la Conferenza sull’Ucraina che si è svolta in Svizzera hanno formalizzato un mondo diviso. E’ importante capire cosa sta accadendo nei delicati equilibri geopolitici e come mai all’urgenza di pace che tutti i leader mondiali a parole dichiarano non seguono atti coerenti. Scrive Giuseppe Casale, docente di Scienza della Pace alla Lateranense, per il SIR: “due vetrine e nessuna svolta, come previsto. Eppure entrambe sono servite a confermare tale rappresentazione. Una conferenza di pace da cui viene esclusa la parte nemica non promette granché”. Anche dal G7 “di immediatamente concreto c’è il sostegno all’Ucraina ‘per tutto il tempo necessario’, blindando 50 mld di dollari inclusivi della confisca dei rendimenti degli asset russi (anche privati) in Europa: facendo i conti della spesa mensile di Kiev, si arriva a novembre, in coincidenza con le presidenziali Usa”. L’Ucraina, come noto, è solo uno dei teatri della “terza guerra mondiale a pezzi”, il Medio Oriente è una polveriera, il pianeta è zeppo di conflitti che si intrecciano con altrettanto pericolose sfide commerciali, a colpi di dazi e di accaparramenti di materie prime. Uno scenario che la dice lunga sulla situazione di incertezza che si prospetta nel prossimo futuro, le cui avvisaglie non hanno tardato a rendersi presenti anche in un territorio virtuoso come quello emiliano romagnolo che proprio in questi giorni deve fare i conti con le crisi di alcune aziende storiche nell’automobile e nel biomedicale. Non resta che augurarci che i politici e gli statisti che anche noi abbiamo contribuito ad eleggere e i detentori delle leve economiche e finanziarie di oggi siano all’altezza delle responsabilità che hanno davanti. Sì, ci vuole una “sana politica” come ha ricordato Francesco al G7, per “guardare con speranza e fiducia al nostro avvenire”.