“La mia esperienza al Campo Emilia”
"Questo campo è definito inclusivo perché sono stati coinvolti ragazzi e ragazze di culture e Stati differenti"
di Filippo Bompani
Da giovedì 13 a domenica 23 luglio 2023 si è svolto al Centro di Formazione Professionale Nazareno di Carpi, il Campo Emilia. Questi dieci giorni sono stati organizzati dal Lions Club di Vignola.
Questo campo è definito inclusivo perché sono stati coinvolti ragazzi e ragazze di culture e Stati differenti, come Cina, Giappone, Messico, Ungheria, Turchia e Finlandia, e spesso con anche diverse disabilità. L’anno scorso il campo si è concentrato principalmente sul tema della disabilità visiva. Io, come ragazzo non vedente, rappresentavo l’Italia.
La sera dell’arrivo all’istituto sono state illustrate le varie regole di convivenza da seguire per poter partecipare al campo ed è stato fatto un giro di presentazioni dei vari ragazzi.
Il giorno dopo ci si è diretti in centro a Carpi per fare conoscere la città ai ragazzi stranieri, e si è tenuto anche un incontro in Consiglio comunale. Nel pomeriggio si è svolta un’attività in cui ci siamo scambiati varie informazioni e pensieri sulle nostre culture. A proposito di questo, l’inglese era l’unica lingua comune a disposizioni per poter comunicare con tutti quanti.
Nei giorni successivi si sono svolte delle attività legate soprattutto alla disabilità visiva, come una cena al buio, la visita al centro cani guida di Limbiate in provincia di Milano, il racconto della mia testimonianza ed una giornata di sport a Bologna per provare il baseball per non vedenti.
Nella cena al buio, i ragazzi sono stati tutti bendati, tranne me, ovviamente! Dovevano assaggiare, commentare ed indovinare i piatti che gli venivano portati. Questo in loro ha provocato sia curiosità ma anche spavento. Curiosità perché è stato come immedesimarsi nella mia condizione, e spavento, perché c’è anche la paura di sbagliare nel fare qualcosa completamente al buio. Per un vedente fare determinate cose ad occhi chiusi, come mangiare oppure spostarsi, può essere estremamente difficile dato che si è abituati a farle sempre vedendo. Alla fine di tutto, però, i ragazzi hanno capito che si può tranquillamente provare un’esperienza di questo tipo. Hanno commentato dicendo di aver sviluppato altri sensi, come il gusto o il tatto, come accade, infatti, per i non vedenti.
Per quanto riguarda la visita al centro cani guida di Milano, è stata fondamentale soprattutto per far capire ai vedenti l’utilizzo del cane guida in tutte le sue funzioni.
Un altro momento molto inteso e toccante è stato l’incontro con il Presidente dell’Unione italiana Ciechi di Reggio Emilia, Chiara Tirelli. Sia io che Chiara abbiamo avuto modo di raccontare ai ragazzi tutto il nostro percorso di non vedenti.
Per quanto riguarda invece la giornata di sport, ci siamo diretti a Bologna per provare appunto il baseball per non vedenti. Questo gioco consiste nell’avere una mazza ed una pallina sonora. Si deve percorrere, correndo, un campo formato da quattro basi e con quattro punti sonori per ogni base. Appena si sono percorse tutte le basi, si deve colpire la pallina con la mazza cercando di fare punto. Questa esperienza è stata molto interessante perché ha fatto capire ai ragazzi vedenti che, anche se non si ha la vista, si può comunque fare sport tranquillamente.