Impronta indelebile nel suo tempo
Ricordando il presule che guidò la Chiesa di Carpi per trent’anni /3
In occasione del centenario della salita al Cielo del vescovo Andrea Righetti (7 giugno 1924), concludiamo con questo contributo gli articoli dedicati al Pastore che per trent’anni ha guidato la Chiesa carpigiana, ricordato per il proficuo ministero pastorale, la vicinanza ai sacerdoti e al popolo, la grande cultura e la spiccata intelligenza.
di Andrea Beltrami
Imponenti e solenni furono le esequie e il trasporto funebre del feretro di monsignor Righetti, segno di un tributo ad un presule sentito come presenza vicina e rassicurante, non solo in diocesi ma anche oltre, vista la presenza di quasi tutti i confratelli vescovi dell’Emilia Romagna. Tumulato, inizialmente, nel locale camposanto, il vescovo Andrea venne traslato solennemente in Cattedrale due anni dopo e collocato nell’arca disposta sotto il presbiterio. Per commemorare la sua persona viene chiamata dal capitolo della Cattedrale di Carpi, la scultrice Carmela Adani di Correggio per la lapide commemorativa.