Mirandola. Rischio chiusura per la produzione di Mozarc-Bellco scatta la protesta
A rischio 350 posti di lavoro, preoccupazione per le conseguenze su tutto il distretto. Le reazioni di sindacati e partiti
Alla reazione e alla mobilitazione dei sindacati di cui abbiamo riferito in giornata, si sono aggiunti i messaggi di solidarietà ai lavoratori e l’impegno a fare recedere l’azienda Mozarc Bellco dalle sue decisioni da parte delle forze politiche. Domani (13 giugno) è prevista la presenza a Mirandola di Stefano Bonaccini, presidente della Regione e neo parlamentare europeo.
Letizia Budri (Centrodestra): “al fianco dei lavoratori per scongiurare uno scenario preoccupante”
Letizia Budri, candidata Sindaco per il centrodestra a Mirandola, ha fatto visita allo stabilimento della Mozarc per esprimere vicinanza ai lavoratori dopo l’annuncio della proprietà di imminente chiusura della produzione, con l’attivazione della procedura anti delocalizzazione al Ministero, che vedrà il necessario coinvolgimento delle istituzioni e dei sindacati. “La nostra vicinanza – ha dichiarato Budri – va ai 350 lavoratori e alle loro famiglie, in un momento difficile, che ora li vede in sciopero davanti all’azienda. Un momento delicato che richiede il massimo dell’unità! Ognuno dovrà fare la sua parte per preservare la capacità occupazionale e produttiva del nostro territorio, evitando strumentalizzazioni e guardando al solo bene dei lavoratori”.
Anna Greco (Pd Mirandola): si fermi qualsiasi decisione da parte del gruppo, siamo al fianco dei lavoratori e di chi opera nell’indotto.
Una decisione inaccettabile! E’ la reazione del Pd di Mirandola che tramite la segretaria Sonia Greco è intervenuta sulla decisione di Mozarc-Bellco, una delle più grandi realtà del distretto biomedicale, di chiudere la parte produttiva dello stabilimento di Mirandola. “Sappiano i lavoratori – afferma Anna Greco – che siamo e saremo al loro fianco in ogni passaggio di questa battaglia: da queste parti è stato affrontato un terremoto con coraggio e determinazione e la stessa lotta contro il COVID è stata affrontata in maniera efficace grazie alla capacità e alla determinazione delle imprese e dei lavoratori del biomedicale. Non passeranno queste decisioni sopra la testa del territorio e della comunità, la nostra presenza attiva e combattiva sarà garantita in ogni sede istituzionale territoriale, ad ogni livello, e chiediamo di fare muro comune tutti assieme a tentativi di destrutturare le vite delle persone e di una comunità, che saprà anche stavolta dimostrare di essere forte e coesa per far sì che venga rigettata questa decisione unilaterale e inaccettabile”.