Il ministro della disabilità Locatelli in visita al centro Loto
“Spazi così sono una ricchezza, perché io reputo che non si possa continuare a lavorare per compartimenti stagni"
“Sono molto contenta di essere venuta in visita qui, al centro riabilitativo Loto, perché spesso, quando vado sul territorio, scopro sempre progetti nuovi e questo è uno di quelli, dove coesistono fattori importanti come la natura, le relazioni, la possibilità di accogliere i bimbi, quanto gli anziani, e i ragazzi con disabilità”. Alessandra Locatelli, ministro per le disabilità, ha fatto visita oggi nel primo pomeriggio al centro riabilitativo Loto, a Budrione, un’oasi immersa nella natura in cui far avvicinare i bambini agli animali, conigli, galline, anatre e, sopra tutto, alpaca. Ad accoglierla, oltre alla dottoressa Silvia Gozzi, tecnico di riabilitazione psichiatrica e dell’apprendimento, che ha concepito lo spazio, Annalisa Arletti, candidata sindaco per il centrodestra, assieme al segretario Lega Carpi Giulio Bonzanini, rappresentanti e referenti locali dei partiti e liste di coalizione, oltre ad esponenti di realtà del territorio, come A.Di.Fa. (associazione disabili e familiari), di cui era presente il presidente Luigi Lamma, e il Rotary Club Carpi, con la presidente Barbara Zanaga che ha presentato al Ministro il progetto sull’autismo.
“Spazi così – ha proseguito Locatelli – sono una ricchezza, perché io reputo che non si possa continuare a lavorare per compartimenti stagni. Una persona con una disabilità, una malattia, non deve essere solo curata dal punto delle medicine e delle terapia: abbiamo bisogno di tutto, soprattutto di relazioni, di poter avere un tempo libero, ricreativo, dignitoso e per farlo bisogna che anche le istituzioni inizino a flessibilizzare gli interventi. Luoghi come il ‘Loto’ sono la dimostrazione che si può fare e che fa bene farlo. Spero che con il ‘progetto di vita’, che è la riforma che stiamo portando avanti, si possa aiutare le istituzioni a lavorare insieme, superando le frammentazioni tra gli interventi sanitari, socio-sanitari e sociali, per dare le risposte alle persone partendo dai loro desideri, in modo globale e non solo per settori e sempre in condivisione con la persona speciale e la famiglia”.