Cantiere sinodale: arte è comunicare
Il vescovo Castellucci incontra gli artisti. La testimonianza della regista Cavani
Sabato 1° giugno, alle 14.30, in Vescovado a Carpi, si terrà l’incontro del vescovo Erio Castellucci con gli artisti (ad invito) sul tema “Quale futuro pensabile, tra Chiesa, Società e Arte?”. Sul tema interviene la regista e sceneggiatrice carpigiana Liliana Cavani, 91 anni, premiata con il Leone d’Oro dalla Carriera lo scorso anno alla Mostra internazionale di Venezia, presente nei giorni scorsi a Carpi per il documentario del regista e produttore Adolfo Conti, “Il Portiere della notte Storia di una regista e di un film leggendario”. “E’ una bella iniziativa. L’artista è colui che è più in contatto con la pubblica opinione, con il sapere quotidiano e futuro e quindi con la comunicazione, che è importantissima, sia scritta che orale. Il cinema è fondamentale, così come il piccolo schermo, perché raccontano agli spettatori storie che hanno a che vedere con la realtà delle persone. Basterebbe, ad esempio, anche solo leggere la Divina Commedia per vedere come i laici – perché Dante Alighieri non era né un prete né un frate – possano esprimere un loro giudizio sull’etica. Quindi ritengo fondamentale che la Chiesa capisca la necessità di collaborare con le persone che si esprimono attraverso l’arte. E’ indispensabile alla sua sussistenza: Gesù Cristo andava in giro a predicare, apriva bocca, parlava con tutte le persone, non faceva solo i miracoli”. “Questa apertura, manifestata dallo stesso Papa Francesco quando ha incontrato gli artisti a Venezia, non può che essere positiva. Il Vangelo dovrebbe essere un libro – di per sé molto bello – che è inevitabile leggere, perché è sociale, però non accade così perché… siamo dei cialtroni”.
Msc