Al primo posto la dignità
L’attività di Caritas nell’anno 2023
di Suor Maria Bottura, Direttrice Caritas Diocesana
Il Rapporto dei progetti e delle attività per l’anno 2023, frutto della collaborazione tra Caritas Diocesana, Porta Aperta Carpi, Porta Aperta Mirandola, e Recuperandia è stato presentato lo scorso 13 maggio, presso il Palazzo vescovile. Un documento che, come di consueto, offre non solo il rendiconto delle numerose iniziative portate avanti in tutto il territorio diocesano a favore di quanti si trovano nel bisogno, ma che rappresenta uno “spaccato” della nostra realtà quanto mai bisognoso di attenzione, di cura fraterna e di interventi concreti. Sono intervenuti suor Maria Bottura, direttrice della Caritas Diocesana, Stefano Battaglia, presidente della Fondazione Caritas Odoardo e Maria Focherini, che gestisce l’Emporio partecipativo Cinquepani, Maria Cristina Mantovani per la Caritas della parrocchia della Cattedrale, Arianna Agnoletto e Alessandro Gibertoni, rispettivamente presidente e coordinatore del centro di ascolto di Porta Aperta Carpi, Loretta Tromba, coordinatrice di Porta Aperta Mirandola, Manuela Manzotti, coordinatrice di Cibùm La Bottega Solidale, Massimo Melegari, coordinatore di Recuperandia, e Roberta Della Sala, per il consiglio di amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. A concludere la presentazione, monsignor Gildo Manicardi
L’anno 2023 è stato caratterizzato da una generale sensazione di crisi: gli effetti della pandemia ancora presenti, le emergenze legate a calamità naturali, e ai conflitti in atto hanno colpito un po’ tutti. Dietro ai numeri che anche quest’anno pubblichiamo ci sono però persone e famiglie, ciascuna con la propria storia di disagio, difficoltà, tentativi più o meno riusciti di risollevarsi e di trovare un equilibrio nella precarietà. L’azione della Caritas a sostegno di queste situazioni ha al centro sempre la costruzione di relazioni e la tutela della dignità delle persone seguite. Per questo l’invito è a guardare ai processi che cerchiamo di attivare a vari livelli, prima e più ancora dei numeri che si raggiungono.
È la relazione l’elemento principale dello stile cristiano di servizio, che chiede di porsi non come “benefattori” nei confronti di un povero che chiede aiuto, ma come “fratelli” che hanno a cuore la dignità e la promozione umana di ogni persona. Papa Francesco ci invita proprio ad andare in questa direzione: con la pubblicazione del documento “Dignitas Infinita” del Dicastero per la Dottrina della Fede ci viene consegnato l’invito a “rimettere la dignità umana al centro e su quel pilastro costruire le strutture sociali alternative di cui abbiamo bisogno” (31) Quando questo principio elementare non è salvaguardato, non c’è futuro né per la fraternità né per la sopravvivenza dell’umanità (33).
Dobbiamo purtroppo rilevare l’aumento del numero di persone che arrivano ai CdA parrocchiali, ma soprattutto l’aggravamento delle situazioni: accanto ad alcune famiglie o persone che si sono rivolte alla Caritas per la prima volta, ci sono infatti molte situazioni seguite da diversi anni in modo continuativo o intermittente, con storie di fragilità complesse alle spalle, in cui si mescolano diverse forme di vulnerabilità sociale, relazionale, lavorativa.
Per questo stiamo cercando di rafforzare i rapporti con i CdA parrocchiali, per mettere al centro non tanto i budget destinati ad una specifica voce di spesa, quanto piuttosto una progettualità capace di far emergere le diverse vulnerabilità e attivare azioni di aiuto differenziate e condivise. Al di là dello stretto dato numerico, stiamo infatti costatando una crescita della capacità dei centri di ascolto di far emergere i diversi livelli di problematicità delle situazioni. A questa crescita ha certamente contribuito anche la rete messa in atto dall’Emporio Cinquepani, che chiede frequenti colloqui e verifiche per l’assegnazione della tessera prepagata (vedi tabella 1).
I principali temi con i quali ci confrontiamo quotidianamente continuano ad essere quelli del lavoro, della casa e del sostegno alimentare. Al tema del lavoro abbiamo dedicato risorse ed energie, con un progetto che utilizza le risorse dell’8xmille di Caritas Italiana volto a promuovere una maggiore stabilità e qualità del lavoro, articolato in: Attività di sportello; Attivazione di tirocini o di contributi per piccoli lavori; Sostegno per corsi di formazione; Sostegno per il raggiungimento dei posti di lavoro; Collaborazione con l’Associazione “La Tenda” per un laboratorio di avviamento al lavoro (vedi tabella 2).
La mancanza di casa, lo sfratto e il sovraffollamento sono invece le problematiche legate al tema abitativo. Per sostenere i nuclei che si rivolgono ai centri di ascolto, accanto ad un accompagnamento per la ricerca della casa Caritas interviene anche erogando contributi per le utenze, che gravano sempre di più sulle spese correlate all’abitazione, e al pagamento del canone di locazione, che rappresenta una voce di spesa sempre più significativa. In alcuni casi il percorso è più complesso e riguarda la necessità di offrire alloggio e ospitalità temporanei.
La Caritas dispone di 6 alloggi (più 2 in fase di allestimento), oltre al dormitorio che ospita 3 persone mentre un appartamento viene gestito assieme all’Associazione “La Tenda”. Tutte le unità abitative risultano sempre occupate, e anche rispetto al tema della casa dobbiamo rilevare un aggravamento delle situazioni, per cui i tempi di permanenza si prolungano. I contributi erogati per il tema abitativo sono notevolmente cresciuti nel corso degli ultimi anni (vedi tabella 3).
L’Emporio Cinquepani continua ad essere per noi la risposta privilegiata per il tema del sostegno alimentare, assieme a tutto il lavoro dei CdA parrocchiali che continuano a distribuire pacchi viveri. La sinergia tra queste diverse modalità di sostegno ci consente di accompagnare più da vicino le famiglie e di offrire risposte che tutelino la dignità delle persone.
Vorrei poi sottolineare l’impegno della Caritas per il coinvolgimento dei giovani attorno al tema dell’attenzione al mondo della povertà, soprattutto attraverso l’attivazione del Servizio Civile. Come sempre il nostro grazie più grande va a tutti i volontari che operano nelle diverse realtà: approssimativamente abbiamo contato oltre 200 volontari, che mettono a disposizione un indefinito numero di ore. Il loro lavoro non può essere quantificato, ma sappiamo che è la prima e più preziosa risorsa alla quale la comunità può attingere per camminare insieme ai poveri.