I tre candidati firmano il documento per una città dei bambini
Molto partecipato il dibattito, la numerosità dei presenti dimostra l’attenzione al tema
Una serata molto partecipata quella di ieri sera, alla Sala del ‘600 di Carpi, gremita per ascoltare i tre candidati sindaci, Annalisa Arletti, Monica Medici e Riccardo Righi, confrontarsi sui temi del documento “Se i bambini potessero votare”, frutto di un lavoro collettivo che raccoglie le riflessioni di adulti, professionisti e genitori, e degli stessi bambini, sul futuro che vorrebbero per la loro città, sui loro sogni e bisogni. Dopo la presentazione del documento, i tre candidati si sono espressi sui numerosi punti e hanno risposto alle domande del pubblico presente e, al termine, hanno accettato di firmare il documento. “Siamo molto soddisfatte per aver potuto condividere con una platea così vasta il documento – affermano le promotrici Maria Chiara Buzzega e Benedetta Bellocchio, a nome di tutto il gruppo dei firmatari – e il merito è di tutti coloro che hanno contribuito a scriverlo, compresi i bambini. Ringraziamo anche i tre candidati che hanno accettato l’invito, si sono preparati per la serata e hanno aderito al documento. Ora attendiamo le concretizzazioni che questo potrà avere nei loro programmi elettorali e, soprattutto, una volta che si siederanno nel Consiglio comunale dove, se vogliamo davvero mantenere i bambini al centro, dovrà esserci la collaborazione tra tutte le forze”. Come hanno ricordato le promotrici, “l’idea del documento è nata l’estate scorsa, quando ci siamo trovate con mamme e papà ma anche con chi non è genitore, e, parlando di bambini, siamo giunti a una conclusione: quello che è successo durante la pandemia non deve più verificarsi. Ossia i bambini e le bambine devono sempre e comunque essere ascoltati, considerati. La pedagogia, in questo, ci è venuta in aiuto: come ripeteva Maria Montessori, nei tavoli dove si parla di diritti degli adulti si deve parlare anche dei diritti dei bambini”. “Siamo partiti da alcuni interrogativi: ‘Che cosa ci chiedono oggi le bambine e i bambini della nostra città? E noi, cosa vogliamo offrire loro?’. L’obiettivo era quello di avviare una riflessione sulla città, anche in vista delle prossime elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno, per renderne consapevoli anche i futuri amministratori. Però, ci teniamo a dirlo, il documento non è espressione di parti politiche, e coinvolge bambini, giovani, adulti, genitori e non: ognuno ha messo a disposizione le proprie competenze, derivanti sia dall’impegno nei propri ambiti lavorativi che dal lavoro educativo con i più piccoli. Con questo lavoro vorremmo far sentire la loro voce e la loro presenza rispetto a un’idea di città vivibile, sicura, che promuova l’autonomia, la sostenibilità, l’inclusività e la gratuità”.