Se i bambini potessero votare…
Carpi sempre più a misura dei piccoli: incontro con i candidati sindaci
Se i bambini potessero votare…
Dieci punti, elaborati da un gruppo di genitori e professionisti carpigiani con il contributo dei bambini, per riflettere su come rendere Carpi sempre più a loro misura. I promotori: “che cosa ci chiedono oggi le bambine e i bambini della nostra città? E noi, cosa vogliamo offrire loro?”
Sarà presentato lunedì 6 maggio alle 21 presso la Sala del Seicento (via Santa Chiara, 18 Carpi) il documento “Se i bambini potessero votare…” realizzato da un gruppo di genitori e professionisti carpigiani con il contributo delle bambine e dei bambini del territorio, con l’obiettivo di avviare una riflessione sulla città, anche in vista delle prossime elezioni amministrative. Il documento non è espressione di parti politiche, e coinvolge bambini, giovani, adulti, genitori e non: ognuno ha messo a disposizione le proprie competenze, derivanti sia dall’impegno nei propri ambiti lavorativi che dal lavoro educativo con i più piccoli. Il testo sarà la base per il dialogo con i tre candidati sindaci, Annalisa Arletti, Monica Medici e Riccardo Righi, che hanno assicurato la loro presenza, per ragionare con loro su come rendere Carpi sempre più a misura delle bambine e dei bambini che la abitano.
“Con questo lavoro vorremmo far sentire la loro voce e la loro presenza rispetto a un’idea di città vivibile, sicura, che promuova l’autonomia, la sostenibilità, l’inclusività e la gratuità – dichiarano due delle promotrici, Maria Chiara Buzzega, pedagogista, e Benedetta Bellocchio, giornalista, nonché mamme -. Non vorremmo però che fossero solo parole: vorremmo invece impegnarci tutti insieme affinché Carpi diventi, anche con il contributo degli amministratori che la governeranno, la città delle bambine e dei bambini. Una città che rispecchi sempre più le loro esigenze e i loro sogni e in cui si rendano visibili le tracce della loro presenza, ma soprattutto in cui questa presenza rimanga sempre una chiave di lettura per costruire il futuro della Comunità”.
Per questo motivo il testo riporta anche le conversazioni avute con gruppi bambini/e di età diverse, dai 3 ai 10 anni: “un documento privo dei loro pensieri – osservano le relatrici – sarebbe risultato davvero incompleto. Certo vorremmo continuare questo lavoro con i bambini, ma anche con chi vorrà aderire. Per noi è solo l’inizio di un percorso che auspichiamo possa proseguire, passo dopo passo, e concretizzarsi in azioni, iniziative, strutture a disposizione dei bambini”.
Il lavoro è iniziato osservando ciò che già Carpi offre a partire dalle aree pubbliche – quelle verdi e quelle sportive in primis – e da ciò che la natura e l’architettura urbana – quella storica e quella contemporanea – già propongono: Carpi fortunatamente è già una città pensata per i bambini in molti suoi aspetti e strutture. Poi sono stati individuati e raggruppati vari ambiti e luoghi della città su cui le varie persone coinvolte – e i bambini stessi – hanno riflettuto e reagito. Nel testo si propone infine di realizzare una sorta di Festival dell’Infanzia, dedicato all’educazione, per fare cultura, condividere visioni e parlare di chi siano i bambini di oggi; un Festival in cui anche i bambini siano presenti e protagonisti e da cui possano scaturire laboratori di cittadinanza attiva, di impegno concreto per la città.
“Non c’è tutto, ovviamente, ad ogni momento avremmo voluto aggiungere altri punti e riflessioni. E alla fine, ricercando un titolo, ci siamo domandati: se i bambini potessero votare, cosa ci chiederebbero? È ciò su cui vogliamo riflettere – concludono le referenti – insieme ai candidati alle prossime elezioni, per avviare un percorso comune”.
Gli ambiti
Gli ambiti scelti raggruppano considerazioni a più voci, a partire da delle domande guida.
- I PARCHI e la NATURA: com’è il verde oggi, come si collegano le aree verdi, la città con la campagna, com’è la fruizione dell’ambiente naturale da parte dei bambini;
- LO SPORT TRA COMPETIZIONE E COLLABORAZIONE, uno sport che sia gratuito e libero, con spazi a disposizione;
- LA STRADA – IL QUARTIERE: come renderlo vivibile, in termini di sicurezza, di qualità, estetica;
- INCLUSIONE: la città è di tutti, ma è per tutti? Si è voluto lavorare sul rapporto tra generazioni e culture differenti;
- L’OSPEDALE, LA CASA DELLA COMUNITA’, I SERVIZI: come tutelare la salute dei bambini, non solo fisica ma mentale, e costruire percorsi di umanizzazione delle cure;
- LA PIAZZA – IL CUORE DELLA CITTÀ, e IL CASTELLO – LA LORO E LA NOSTRA STORIA come centro vitale e luogo della Comunità, delle decisioni per il futuro, del progettare insieme;
- LA CULTURA – ANCHE SCIENTIFICA, nella consapevolezza che le discipline scientifiche e artistiche devono trovare adeguati spazi;
- LE PERIFERIE: intese come frazioni, ma anche come attenzione a chi è ai margini della società;
- LA SPIRITUALITÀ E L’INTERIORITÀ, perché occorre lo spazio e il tempo per riflettere sulle grandi domande di senso;
- Infine, ancora una volta, si torna all’inizio: I BAMBINI, con la necessità di tenerli al centro della progettazione della Comunità;