Raggiungere la felicità… è faticoso?
Al Polo Universitario di Carpi un’iniziativa promossa dalla Casa del Volontariato
Nel 2012 l’assemblea generale dell’Onu, grazie a degli studi, comprese l’importanza di come la ricerca della felicità sia uno scopo fondamentale dell’umanità, riconoscendo inoltre la necessità di un approccio più inclusivo, equo ed equilibrato alla crescita economica che promuova lo sviluppo sostenibile, l’eradicazione della povertà, la felicità e il benessere di tutte le persone, e per questo motivo istituì la “Giornata Internazionale della Felicità” il 20 marzo di ciascun anno, invitando quindi governi ed enti di ogni ordine e grado a darne risalto con eventi legati a queste specifiche tematiche.
Il presidente della Casa del Volontariato di Carpi, unitamente ai suoi infaticabili collaboratori, cerca di dare seguito e visibilità alla riflessione sulla felicità: innanzitutto promuovendo il museo della felicità presso la stessa casa del volontariato, organizzando corsi rivolti ad associazioni nonché eventi aperti al pubblico improntati ad allenare la felicità allo scopo di “contagiarci” tra noi cittadini con l’intento di diffondere tra le tante opzioni anche azioni di gentilezza e di cura del bene comune e del nostro prossimo.
La Fondazione Casa del Volontariato, in stretta collaborazione con altri enti locali, lo scorso 15 marzo presso il Polo Tecnologico Universitario di Carpi ha promosso l’incontro con titolo “Economia e felicità: sogno o possibilità? Pensare un’economia attenta al benessere della comunità”. È intervenuto tra gli altri il prof. Leonardo Becchetti, esperto di felicità e generatività, professore di Economia politica all’Università Tor Vergata, direttore del Festival dell’Economia civile nonché membro della Scuola di Economia civile.
“È possibile essere felici? (qui non intendiamo l’emozione momentanea e di passaggio ma uno stato di benessere consapevole). C’è una ricetta per raggiungere la felicità? E se c’è una ricetta perché la gente è infelice?”. Così ha esordito Becchetti il quale ha anche fornito le risposte:
1. “Sì, è possibile essere felici e dipende da noi. È una cosa che si guadagna giorno dopo giorno, è un allenamento costante”.
2. “La ricetta esiste, e uno degli elementi essenziali è una buona qualità delle relazioni. Gratuità e generatività”.
3. “La felicità è faticosa perché è necessario alzarsi dal divano, uscire dalla propria zona di comfort, e passare all’azione”.
Un altro concetto molto importante che è emerso durante la conferenza è la “ricerca di senso” in quello che facciamo: dalla famiglia al lavoro allo studio al tempo libero. Il senso è quel motore che ti consente di spenderti con consapevolezza, gratificazione e ti rende generativo. Per saperne di più vi consiglio la lettura di due dei suoi libri: “Bergoglionomics” e “Guarire la democrazia”. L’evento è terminato con la premiazione delle imprese del territorio candidate a essere “luogo generativo di felicità”: Gruppo Aimag e Coop Sociale il Mantello.