Le Suore? Indispensabili
La comunità ha risposto ad una “inchiesta” proposta dall’Istituto delle Piccole Figlie dei SS. Cuori
L’Istituto delle “Piccole Figlie dei SS. Cuori di Gesù e Maria” di Parma ci ha inviato una inchiesta promossa dall’Istituto stesso circa la presenza delle Suore in parrocchia. Le religiose a Concordia si adoperano e risiedono presso la scuola dell’infanzia paritaria Muratori. L’incontro, svoltosi lo scorso 10 febbraio, a cui hanno partecipato una sessantina di persone – amici, collaboratori, parrocchiani, uomini e donne, era animato da tre domande: Nel tuo quotidiano come “vedi” la presenza delle Suore? Quali aspetti apprezzi e quali sono da migliorare? Quali proposte per una collaborazione più efficace Suore/laici nel servizio della persona umana?
Alla domanda 1 si è ribadito come le Suore siano presenza preziosa, importante, insostituibile. Segno di Cristo, povero e umile, chino sui bambini, sugli ammalati, in ascolto degli anziani. Al solo vederle ci sovviene di Dio e ci conferma che la nostra scuola è di ispirazione cristiana: è ancora la scuola delle Suore. La Superiora continua a insegnare religione ai bambini delle quattro sezioni. Le Suore sono riferimento, garanzia e sicurezza per le famiglie.
Alla domanda 2 si è affermato come le Suore siano uno strumento attraverso cui Dio opera nella nostra comunità. Sono le missionarie del paese: nella Casa di riposo, nel Centro diurno per anziani, nelle case, come ministre straordinarie della Comunione eucaristica, animatrici liturgiche… Non si può chiedere loro di più!
Alla domanda 3 si è detto come la collaborazione tra i laici e le Suore risulti già efficace. E’ se mai la comunità che deve migliorare, stimolata dal loro esempio. Viene sottolineato come esse siano amate dalla gente e questo si dimostra dai doni che ricevono, dall’aiuto gratuito nella vita quotidiana per lavori da compiere all’asilo, dal loro trasporto in auto e per quanto esse avessero bisogno. La loro presenza stimola anche la carità evangelica.
Diceva un parroco: “Piuttosto che perdere le Suore, preferisco perdere un braccio!”.
d.F.T.