Lions Carpi: Perlasca, il valore della memoria dei Giusti
Franco Perlasca, ospite del Lions Club Carpi Host, ha incontrato gli studenti delle scuole medie carpigiane
Franco Perlasca, figlio di Giorgio e attuale presidente della Fondazione intitolata al padre, Giusto fra le Nazioni, è stato ospite in questi giorni del Lions Club Carpi Host. La sera del 28 febbraio ha incontrato i soci nel meeting che si è svolto presso la sala conferenze della parrocchia di Quartirolo e questa mattina al cinema Corso dove ha parlato agli alunni delle scuole medie cittadine.
Da anni Franco Perlasca è impegnato nella divulgazione della figura e dell’opera di suo padre, un semplice commerciante italiano che nell’inverno del 1944, nel corso della seconda guerra mondiale, fingendosi console generale spagnolo (non essendo lui nè un diplomatico spagnolo ne tantomeno uno spagnolo), salvò la vita di oltre cinquemila ebrei ungheresi, strappandoli alla deportazione nazista e alla Shoah.
Nel discorso in occasione della cerimonia per il Giorno della Memoria 2024, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha citato Giorgio Perlasca insieme ad altri italiani, tra cui Odoardo Focherini, che “di fronte alla barbarie, di fronte all’ingiustizia, tutte queste persone non hanno girato la testa, non hanno volto lo sguardo altrove”.
“Abbiamo ricordato – ha affermato Mattarella – quest’oggi qualche nome: da Giorgio Perlasca a Gino Bartali e gli altri che, nel video e nelle letture, sono stati riproposti alla nostra riconoscenza. Desidero citarne alcuni altri che hanno condiviso il tragico destino della deportazione delle persone che hanno tentato di salvare. Odoardo Focherini, amministratore del giornale cattolico Avvenire d’Italia; Torquato Fraccon, partigiano, morto a Dachau insieme al figlio; il domenicano, padre Giuseppe Girotti; Calogero Marrone, capo ufficio anagrafe del comune di Varese, Giovanni Palatucci, reggente della questura di Fiume; Andrea Schivo, agente di custodia nel carcere San Vittore di Milano. Scoperti e arrestati dai nazifascisti hanno concluso la vita nei lager tedeschi”. L.L.