Cantina di Santa Croce. Dalla vendemmia 2023 produzione di qualità
Grande afflusso di pubblico nella giornata dedicata alla presentazione dei vini sfusi
Cantina aperta al pubblico sabato 24 febbraio per la presentazione dei vini sfusi della vendemmia 2023 della Cantina di Santa Croce. Tanti i clienti che si sono presentati al punto vendita per la degustazione accompagnata da assaggi di specialità emiliane, parmigiano, salumi e gnocco fritto. A Lauro Coronati vicepresidente e all’enologo Michele Rossetto in compito di illustrarci le novità della vendemmia 2023 e quali novità nel contesto dei lambruschi emiliani
“Le principali novità – spiega Lauro Coronati, vicepresidente della Cantina di Santa Croce – sono una produzione più scarsa ma di ottima qualità, da qui l’obiettivo di questa giornata di far incontrare consumatori e produttori per far conoscere il lavoro che è stato fatto sulla vendemmia 2023, prima in campagna cercando di produrre un prodotto di massima qualità e poi in cantina. Sono i clienti che tradizionalmente comprano il prodotto in damigiana perché intendono personalizzare, cioè vogliono completare il percorso dell’imbottigliamento che porta il vino sulla loro tavola”.
L’interesse per l’imbottigliamento a casa è ancora diffuso come ci conferma Michele Rossetto, enologo della Cantina di Santa Croce: “Noi ci teniamo che sempre più persone vengano a prendere il vino per continuare la tradizione di imbottigliare in casa, seguendo le lune. E’ una tradizione che cerchiamo di portare avanti anche differenziando i prodotti, offrendo sempre più vini in purezza, con varietà antiche che al momento non sono ancora apprezzate ma cerchiamo di far conoscere ai clienti. Quest’anno abbiamo confermato le tipologie di prodotto dello scorso anno, con l’introduzione del Lambrusco salamino biologico, cioè ottenuto da uve coltivate con il metodo biologico. La vendemmia 2023 è stata leggermente più tardiva e questo ha permesso di ottenere vini con una morbidezza superiore con acidità più tenue rispetto al 2022. E’ stato positivo per la sanità dell’uva, per i colori dei vini e soprattutto per i profumi. Una vendemmia nel periodo giusto, metà settembre, ha fatto sì che abbiamo ottenuto dei vini che, secondo noi, sono all’altezza della tradizione della cantina di Santa Croce”.
Per i lambruschi resta la sfida di imporsi sul mercato per la qualità per una clientela molto più esigente rispetto al passato. “E’ vero – conferma Coronati – si va sempre più alla ricerca di vini di qualità e per i lambruschi la qualità è fondamentale perché i consumi individuali tendono a ridursi, quindi si beve meno ma si cerca di bere con maggiore qualità. Nel prodotto si va alla ricerca della storia, delle nostre tradizioni contadine del Lambrusco, in particolare del salamino di Santa Croce, perché noi siamo qui nel cuore della produzione del salamino di Santa Croce. Vediamo che la clientela apprezza i nostri prodotti per le loro qualità organolettiche, per i profumi ma anche per questa fedeltà alla tradizione”.
A contorno dell’evento Il gruppo “Vintage Tractors Carpi” ha esposto trattori d’epoca mentre l’Apicoltura Ferrari e l’acetaia “La Tradizione” hanno fatto assaggiare miele e aceto balsamico.