Giornata del malato, testimonianza di Marietta Di Sario
In preparazione alla XXXII Giornata del malato, pubblichiamo la testimonianza di Marietta Di Sario dell’Unitalsi di Carpi, scritta per la Messa che sarà presieduta domenica 11 febbraio, alle 15, a Mirandola, dal vescovo Erio Castellucci
In preparazione alla XXXII Giornata mondiale del malato, pubblichiamo la testimonianza di Marietta Di Sario dell’Unitalsi di Carpi scritta per la Messa che sarà presieduta dal vescovo Erio Castellucci domenica 11 febbraio, memoria liturgia della Beata Vergine di Lourdes, alle 15, a Mirandola, nella sala della comunità in via Posta 55. La celebrazione sarà interdiocesana per Carpi e Modena e sarà animata dall’Unitalsi.
“Fa’ che nella sofferenza non ci sentiamo soli, che qualcuno prenda le nostre mani
e ci doni quella pace che, attraverso Cristo, viene da Te”
di Marietta Di Sario
“Fa’ che nella sofferenza non ci sentiamo soli, che qualcuno prenda le nostre mani e ci doni quella pace che, attraverso Cristo, viene da Te”.
È la preghiera che oggi, in occasione della XXXII Giornata Mondiale del Malato, rivolgiamo al Padre perché ci custodisca nell’unità, come membra di un solo corpo.
L’augurio è che ognuno di noi, nel servizio ai fratelli, possa acquisire la consapevolezza della propria vocazione.
Tutto questo è possibile solo stando alla scuola di Maria. Con lei possiamo imparare l’obbedienza e la docilità al progetto di Dio per dire ogni giorno il nostro “fiat”.
Sono certa di questo perché l’ho vissuto e provo a viverlo ogni giorno.
E’ la nostra Madre che mi ha accolto nel momento più difficile della mia vita. Dopo un’infanzia splendida serena, avvenne il crollo, la malattia. Chiusa nel mio dolore, per lunghi anni sulla carrozzina, mi sentivo sola, in mezzo a tanta gente piena di vita, proprio io che della vita la voglia mi portavo dentro!
Ho pianto… lacrime di rabbia e ribellione per un destino avverso. Poi, d’improvviso la Vergine mi è venuta incontro ad alleviare la sofferenza più grande, quella della solitudine. Ha messo al mio fianco la famiglia, i tanti amici e l’associazione dell’Unitalsi. Ricevo amore ed ho imparato che la mia vocazione sta proprio nel testimoniarlo attraverso la sofferenza.
Oggi, o Mamma cara, riconosco che anche la mia vita è bella, è bella perché è tua. Madre diletta, Vergine Maria.
Ti offro la sofferenza per la pace e per l’unità.
Custodisci, proteggi e ricompensa tutte le persone che fanno parte della vita dei fratelli più fragili e riempiono le giornate sostenendo la sofferenza degli altri con gratuità.
Un ringraziamento particolare va alla comunità di Mirandola e ai celebranti da parte dell’Unitalsi della Sottosezione dell’Unitalsi di Carpi.
11 febbraio 2024
XXXII Giornata mondiale del malato