“Tracce della storia”: percorso interattivo nei luoghi della seconda guerra mondiale
Realizzato insieme all’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, il progetto prevede l’installazione di QR Code in edifici storici della città
“Tracce della storia”: questo il nome del progetto realizzato sul territorio di Carpi dalla Fondazione Fossoli, in collaborazione con il Governo tedesco, tramite l’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma, che darà vita a un percorso interattivo e multimediale per aiutare i cittadini e visitatori a conoscere e comprendere ancora meglio la complessa e stratificata storia legata ai siti storici e memoriali riguardanti il Secondo conflitto mondiale.
“Il progetto – spiega Marzia Luppi, direttrice della Fondazione Fossoli – prevede l’installazione di QR Code in 20 luoghi della città in cui sono avvenuti fatti o hanno avuto sede istituzioni dell’epoca, installazioni che potranno coinvolgere anche altri edifici che la ricerca storica riterrà utili a un percorso storico-narrativo del periodo”.
Sono così stati installati, con l’assenso dei proprietari degli edifici e naturalmente della Sovrintendenza, 20 rettangoli di porcellana 10×15 (prodotti dal Gruppo Salvioli), simili ai numeri civici già in essere, contenenti la scritta Percorsi della memoria, il logo della Fondazione Fossoli e il QR Code.
Inquadrando il QR Code con la fotocamera del proprio dispositivo, il visitatore potrà leggerne la storia, ciò che è avvenuto in quello specifico luogo e avere una mappa della città con la posizione degli altri luoghi del percorso storico museale. I QR Code sono gestiti dalla piattaforma informatica VEMO, che consentirà il costante aggiornamento dei contenuti, che saranno presenti in lingua italiana, inglese e tedesca.
Inoltre il progetto prevede il coinvolgimento degli studenti della classe 3^T del Liceo ‘Manfredo Fanti’ di Carpi, i quali, attraverso lo studio dei siti, diventeranno guide per chi parteciperà alle visite guidate.
I venti luoghi sono:
- Campo di Fossoli: il sito del Campo Nuovo di Fossoli ripone un notevole interesse storico nella sua lunga e stratificata storia nel corso del XX secolo. Dal 1942 al 1970, il suo utilizzo diversificato lo rende un caso-studio di straordinaria importanza attraverso le differenti fasi cronologiche che ne segnano l’evoluzione. Dalla sua nascita come Campo per prigionieri di guerra a Campo nazionale per la deportazione politica e razziale nel corso del periodo bellico, la sua lunga storia arriva fino agli ultimi anni Settanta, quando viene utilizzato e convertito ad uso civile per l’accoglienza di orfani e profughi;
- Campo vecchio: nato nel corso del 1942 come espansione dell’adiacente Campo per prigionieri di guerra di Fossoli, il sito del Campo vecchio vede una fase di utilizzo continuativo per l’intera durata del periodo bellico. Di questa parte del Campo oggi non rimangono tracce, ma lo studio e la ricostruzione delle sue vicende storiche costituiscono parte integrante della valorizzazione complessiva del Campo di Fossoli;
- Muro del ricordo: notevole esempio di patrimonializzazione della memoria della deportazione è il Monumento ai deportati del Campo di Fossoli, inaugurato in occasione del decennale della liberazione nel dicembre 1955. Localizzato all’incrocio tra via Remesina e via dei Grilli, al limitare dell’area dell’ex campo vecchio di Fossoli, consiste in un muro in pietra contenente un’urna con la terra di tutti i campi d’Europa depositata in occasione della Manifestazione per la Celebrazione della Resistenza nei campi di sterminio nazisti, tenutasi a Carpi nel primo decennale della Liberazione, e reca anche una lapide recante un’epigrafe di Pietro Calamandrei, giurista e padre costituente.
- Museo Monumento al Deportato: inaugurato nell’ottobre del 1973, il Museo costituisce una sintesi di straordinaria unicità con cui il progetto dello studio BBPR ha preso forma. Il suo percorso e narrazione museologica, impostati secondo una concezione antiretorica e fortemente simbolica, raccontano il fenomeno della deportazione nella sua universalità, coinvolgendo il visitatore in un itinerario esperienziale fortemente emotivo;
- Sinagoga: la sinagoga ottocentesca, progettata dall’ingegnere carpigiano Achille Sammarini e inaugurata nel 1861, rappresenta uno splendido esempio storico-artistico di architettura religiosa sacra. Attiva per quasi cinquant’anni, è oggi visitabile all’interno dei locali che ospitano la sede della Fondazione Fossoli;
- Stazione di Carpi: prima come punto di partenza per migliaia di lavoratori agricoli negli anni 1938-1943, successivamente con un ruolo centrale nelle partenze delle deportazioni dal campo di Fossoli verso quelli del Reich. Dalla stazione di Carpi, il 22 febbraio 1944, parte, con un convoglio di deportati del vicino Campo di Fossoli verso il campo di Auschwitz, anche Primo Levi;
- Poligono di tiro: il poligono di tiro di Cibeno, frazione a circa 3km a nord di Carpi, è il luogo tragicamente noto per la strage avvenuta il 12 luglio 1944. Sessantasette internati politici del Campo di Fossoli vengono qui fucilati e sepolti in una fossa comune poi colmata e nascosta;
- Cippo di Leopoldo Gasparotto: il cippo commemorativo è dedicato alla figura di Leopoldo Gasparotto, nel luogo in cui il 22 giugno 1944 viene trucidato da militari delle SS dopo essere stato prelevato dal Campo di Fossoli dove era internato per ragioni politiche. Medaglia d’oro al Valor Militare, Gasparotto è figura di rilievo nazionale, e rappresenta un grande esempio di resistenza politica nell’impegno della lotta al nazifascismo;
- Parrocchia di Fossoli: luogo legato alla figura di don Francesco Venturelli, parroco di Fossoli negli anni in cui l’omonima frazione vede attivo sul suo territorio il Campo con funzione di prigionia, reclusione e internamento. Il suo impegno di carità cristiana lo porta a restare in continuo contatto con il Campo, prestando assistenza, anche materiale, agli internati. Ucciso da ignoti nel 1946 per cause rimaste oscure, oggi la sua memoria si lega simbolicamente con la sua parrocchia e con l’opera di assistenza diffusa alla popolazione presente nel territorio;
- Palazzo Scacchetti – sede Podestarile: palazzo storico di pregio del centro storico di Carpi, l’edificio nasce nel corso del Settecento come dimora della famiglia Scacchetti. Sede della municipalità dal 1825 a oggi, è il luogo di rappresentanza cittadina. Nel corso del regime è sede dell’amministrazione comunale, quando la figura del sindaco e degli organi collegiali viene sostituita dalla carica del podestà. Nel dopoguerra viene ripristinato nuovamente il sindaco da parte del CLN, fino all’insediamento della nuova amministrazione comunale con le prime elezioni libere del 1946. Il palazzo ospita una serie di lapidi per celebrare il contributo dato dalla città di Carpi con il suo impegno civile e militare nella lotta di liberazione dal nazifascismo;
- Sede Vescovado: sede storica dell’autorità religiosa, nel corso del secondo conflitto mondiale rappresenta un punto di riferimento per i carpigiani: le sue vicende in questo periodo storico sono legate alla figura di mons. Vigilio Dalla Zuanna. Vescovo di Carpi dal 1941, impegnato in prima persona nel guidare e tutelare la comunità cittadina nel corso della presenza nazi-fascista in città;
- Ospedale Ramazzini: all’indomani dell’8 settembre 1943 risulta tra gli edifici pubblici requisiti dal Comando tedesco, che modificano la destinazione d’uso di molte delle diverse strutture che compongono il complesso. Rispetto alla sua funzione ospedaliera, l’edificio mantiene un padiglione a uso civile, e che vedrà anche il passaggio per necessità mediche di prigionieri di guerra e internati politici e razziali del Campo di Fossoli;
- Cimitero delle Rimembranze: costituisce uno degli esempi più rilevanti nel ricordare l’impegno e il sacrificio del movimento resistenziale locale nella lotta di liberazione dal nazifascismo. Le prime arcate e un sepolcro monumentale ricordano oggi i partigiani carpigiani caduti nelle ultime fasi belliche;
- Palazzo Barbieri – dal 1944 sede G.N.R. e dalla liberazione nel 1945 sede C.L.N.: l’edificio settecentesco, nel novembre del 1944 diviene sede della G.N.R. (Guardia nazionale repubblicana), in sostituzione della precedente sede di Villa Ascani. I locali vengono utilizzati come luogo di prima prigionia e tortura dei partigiani catturati nel territorio. Dopo la Liberazione, invece, lo stabile viene individuato dal C.L.N. (Comitato di Liberazione Nazionale) come sede del suo Comando, e come tale vede anche l’incarcerazione dei fascisti e delle figure più compromesse con il regime;
- Villa Richeldi – Comando militare nazista: il 9 settembre 1943, giorno successivo alla firma dell’armistizio con gli alleati, Carpi è una città occupata dalle forze tedesche. Prima sede del Comando tedesco è la scuola Monte Grappa di Cibeno, mentre nelle fasi successive vengono requisiti edifici pubblici e abitazioni private. Tra le residenze maggiormente prestigiose destinate ad alloggi per le truppe e sedi di comando si annovera al civico 16 di via Ugo Fassi, Villa Richeldi;
- Chiesa S.Rocco – Prima riunione C.L.N.: edificio simbolo della Resistenza carpigiana. Il 27 dicembre del 1943 ospita la prima riunione costitutiva del Comitato di liberazione nazionale di Carpi, sciolto in seguito alla rappresaglia tedesca del 24 giugno 1944. Pienamente ricostituito all’inizio del 1945, il CLN riesce a coordinare l’organizzazione politica del movimento resistenziale carpigiano;
- Palazzo Brusati Bonasi – sede del Partito Nazionale Fascista: complesso edilizio risalente al XV secolo. Si compone dall’unione, attuata nel corso dell’Ottocento, di Palazzo Bonasi e Palazzo Brusati. Dal 1932 è la Casa del fascio, ovvero la sede del Partito Nazionale Fascista di Carpi, e degli apparati fascisti anche nella fase della Repubblica Sociale di Salò. Dal balcone dell’edificio parlerà alla cittadinanza Mussolini, nel corso della sua visita alla città avvenuta il 28 luglio 1941;
- Piazza: da oltre cinquecento anni la piazza centrale di Carpi è il cuore politico, religioso e amministrativo per eccellenza. Notevole per dimensioni, una delle più grandi d’Italia, durante il regime fascista viene individuata come “palcoscenico” privilegiato utilizzato in ambito propagandistico. Qui si svolgono le principali cerimonie politiche, adunate e sfilate di reparti militari. Ma è anche il luogo prescelto come massima esposizione della repressione attuata dalle autorità nazifasciste. La piazza è teatro tra le più forti azioni di violenza sui civili perpetrate dal fascismo: il 16 agosto 1944 due corpi delle Brigate Nere e plotone della GNR, dopo aver sfilato al canto di inni di guerra, fucilano sedici persone tra quelle arrestate nelle giornate precedenti e impongono l’esposizione alla cittadinanza dei corpi inermi fino alla giornata successiva, quale rappresaglia contro l’attacco partigiano eseguito il giorno prima nel corso del quale perde la vita il colonnello della GNR Filiberto Nannini. Il nome della Piazza, denominata piazza della Repubblica in onore della Repubblica di Salò, nel dopoguerra diverrà Piazza dei Martiri, in ricordo di detta rappresaglia;
- Rifugio di guerra – ex bagni pubblici, Torrione degli spagnoli: affacciato sulla piazza principale di Carpi, l’edificio quattrocentesco è una delle parti più rilevanti di Palazzo dei Pio. A partire dal maggio del 1944, con i primi massicci bombardamenti anglo-americani sul territorio, i suoi ambienti sotterranei vengono individuati dal Comune per allestire il più grande rifugio cittadino, allo scopo di fornire un riparo per la popolazione civile nel corso delle incursioni aeree;
- Orti di guerra – Cortile delle stele del museo monumento: per far fronte ai gravi problemi legati alla scarsità nell’alimentazione quotidiana, nel corso del periodo bellico vengono convertiti diversi spazi in aree di semina e coltivazione: tra quelli individuati, anche l’attuale Cortile delle Stele del Museo Monumento al Deportato.