Ac settore giovani: questo sì che è un campo invernale
Pubblichiamo un secondo contributo sul campo invernale per i giovani e giovani adulti dell’Azione Cattolica Diocesana di Carpi, svoltosi a Sant’Antonio in Mercadello su temi di grande attualità quali la violenza di genere e il rapporto tra femminismo e Chiesa
di Giovanni Battaglia
Dal 27 al 30 dicembre ha avuto luogo il campo invernale per i giovani e i giovani adulti di Ac della diocesi. Svoltosi nella parrocchia di Sant’Antonio in Mercadello, come ogni campo invernale è stata un’occasione aperta a tutti, compreso chi non fa parte dell’Azione Cattolica o chi non rientrava in uno dei due gruppi del settore giovani. Infatti, seppure durante le giornate fossero poche le persone presenti, la sera, durante le relazioni, il numero di partecipanti saliva a una cinquantina, con adulti ed esterni, dando un segno importante di interesse verso il tema.
Altra caratteristica di ogni campo invernale che si rispetti l’argomento era una questione di attualità: il tema del campo, scelto il 24 settembre alla giornata di formazione, era “Radici di Violenza” andando dunque a indagare cause ed effetti della violenza di genere.
Il contenuto è stato articolato in tre serate tematiche, ognuna ad approfondire un lato di un tema che necessiterebbe ben più incontri data la sua importanza. Il primo incontro, “Generi e Socializzazione”, aveva come ospite Cristiana Ottaviano, docente all’università di Bergamo, la quale ci fatto guardare i ruoli di genere sotto una luce diversa e ci ha ricordato che con la parità di genere anche gli uomini vincono.
La seconda serata, “Femminismi e Chiesa Cattolica”, con Elisa Belotti giornalista, insegnante e conduttrice del podcast “CristianƏ a Chi?”, che ci ha mostrato come Chiesa e femminismo non siano così inconciliabili come spesso può sembrare e che seppure ci siano molti in avanti da compiere un cambiamento è possibile.
L’ultimo incontro, “Maschi che si Immischiano” con Marco Deriu docente all’università di Parma, in dialogo con Elisabetta Bringhetti psicologa e operatrice del centro antiviolenza Vivere Donna di Carpi; con questi ultimi due ospiti abbiamo avuto l’interessante occasione di riflettere sul tema della violenza da un punto di vista maschile impegnato nella causa, insieme a una professionista che ci ha mostrato gli effetti della violenza.
Tutto questo è stato poi intervallato da una “laboratoria” (così è stato chiamato) organizzato dall’associazione “Non Una di Meno” in cui, a gruppi, abbiamo analizzato il modo in cui i mezzi di comunicazione trattano il tema della violenza di genere; abbiamo quindi osservato come se ne parla sui social, sui giornali e in televisione, ottenendo una panoramica su quello che è il mondo da cui prendiamo la nostra informazione.
Sono stati tre incontri su tre aspetti di un tema che ci ha fatto riflettere, appassionare e discutere; durante le giornate, chi è rimasto, ha avuto la possibilità di continuare a parlare e confrontarsi contribuendo a creare il clima necessario alla buona riuscita di questo campo. Dopo le relazioni, infatti, si rimaneva in compagnia con chiacchiere, giochi, torte improvvisate e tanto altro, permettendo anche a chi doveva lavorare o studiare di godere per un attimo di un pezzo di quello che è sempre un campo di Ac.