Fare strada con i ragazzi
L’aggressione avvenuta al Vallauri impone riflessioni, specie nella prospettiva di un’autorevole accoglienza in ottica intergenerazionale
di Raffaele Facci, sociologo e counselor rogersiano
“Prima di tutto, i giovani, bisogna ascoltarli – così ha scritto Luigi Lamma nell’editoriale di Notizie del 10 dicembre – condivisione di tempi, spazi ed esperienze dai quali possono poi scaturire risposte di senso ed opportunità di crescita”. Meglio non aspettare il prossimo fatto eclatante, spesso provocatorio, che scuote per breve tempo. Per qualche giorno ne parlano tutti. Alcuni ragazzi, un’azione violenta, grave. Un fatto eclatante appunto, anzi roboante. Le ragioni? Qualche conto da saldare? Oppure si voleva attirare l’attenzione. In questo caso operazione riuscita. Per qualche giorno.
Stranieri?
“Essere italiano e pakistano è un dono che mi ha dato una prospettiva unica sulla vita. Attraverso la mia esperienza ho imparato che l’identità non è una scelta tra due mondi, ma piuttosto una celebrazione della ricchezza che entrambi offrono. Sono grato di chiamare l’Italia casa, portando con me il meglio delle mie radici pakistane e il cuore aperto a nuove esperienze”.