La gioia di condividere
La comunità ha celebrato nei giorni scorsi la Giornata del ringraziamento e la festa di San Martino
In questo mese di novembre abbiamo festeggiato due momenti importanti per la vita della nostra parrocchia. Domenica 12, in occasione della Giornata nazionale del Ringraziamento, sono stati raccolti in chiesa prodotti alimentari, frutta e verdura delle nostre campagne che abbiamo poi diviso tra la Caritas di Campogalliano, le Sorelle Clarisse di Carpi e alcune famiglie del territorio. E’ anche tradizione benedire i panini da portare a casa e da consumare in famiglia o da conservare di anno in anno. Sul piazzale, al termine della messa, il parroco, don Marino Mazzoli, ha anche benedetto uno ad uno i trattori e le auto, mezzi di lavoro per noi che abitiamo in zone rurali, consegnando a ciascuno un ricordo della festa e alla fine… tutti a tavola! Il tradizionale pranzo comunitario ha avuto una buona partecipazione e abbiamo apprezzato le specialità delle brave signore della cucina, allietati dalla musica di Giorgio Avanzi e della sua fisarmonica. Sempre nel solco della tradizione, sabato 18, in collaborazione con l’associazione “La griglia” di Panzano, abbiamo festeggiato nella sala civica della frazione un santo popolare, San Martino, che in diocesi ha diversi paesi che portano il suo nome. Martino, soldato romano, dopo anni di arruolamento sceglie di portare avanti una ben diversa battaglia, nel nome di Cristo.
Il leggendario gesto del taglio del mantello per cui è universalmente conosciuto, suggerisce in ogni tempo quello che deve essere lo stile del buon cristiano: la condivisione. Noi che viviamo nel benessere dobbiamo avere occhi e gesti di misericordia e di carità nei confronti dei tanti “poveri” che ci vivono accanto e che, vergognandosi di chiedere aiuto, rimangono nell’ombra agli angoli della nostra società. Anche creare occasioni di incontro, come è stato questo pomeriggio, signifi ca aprirsi a persone che magari non frequentano la parrocchia ma che amano stare insieme in armonia, confidando le loro quotidianità, giocando alla tombola dei Santi come abbiamo fatto noi e mangiando le caldarroste e i dolci messi in comune portati da casa. Condividere dà gioia, ci fa sentire parte di un gruppo, di una comunità più grande e abbatte, senza far rumore, il muro dell’indifferenza che tanti innalzano per vivere quieti nel proprio orticello. Creare ponti è a volte faticoso, prende tempo, ma alla fine ci fa “costruttori di pace”, e sappiamo bene tutti quanto bisogno di pace ci sia nel nostro travagliato mondo di oggi.
L.P.