Fecondazione eterologa: quale diritto per i bambini?
Un convegno del Centro italiano femminile (Cif)
di Nadia Lodi
Il Centro Italiano Femminile (Cif) ha promosso lo scorso ottobre a Roma, presso la Camera dei Deputati, l’iniziativa “La conoscenza delle origini dei nati da fecondazione eterologa: quale diritto?”. Il dibattito, coordinato dalla presidente nazionale del Cif Renata Natili Micheli, ha visto gli interventi di esperti, componenti di un gruppo di lavoro istituito dal Cif per approfondire il tema con tutte le sue implicazioni: Lorenzo D’Avack, emerito di filosofia del diritto e membro del Comitato Nazionale di Bioetica; Marta Tosi, componente del gruppo biodiritto della facoltà di giurisprudenza dell’Università di Trento e mons. Renzo Pegoraro, cancelliere della Pontificia Accademia per la vita. In Italia la maternità surrogata (locuzione comune: “utero in affitto”) costituisce una pratica medica vietata, divieto confermato nel 2017 dalla Corte Costituzionale, la quale ha considerato come la pratica di surrogazione “offenda in modo intollerabile la dignità della donna e mini nel profondo le relazioni umane”.