5 novembre 2023: incredibile aurora boreale vista dall’Italia
MeteoPix, una rubrica a cura di Pietro Contini
Domenica 5 novembre, un evento celeste straordinario ha catturato l’attenzione di molte località del Nord Italia, dalle Alpi fino all’Emilia Romagna. Numerose webcam hanno immortalato lo spettacolo mozzafiato dell’aurora boreale, inclusi avvistamenti nel Delta del Po, Porto Garibaldi, Rimini e Reggio Emilia.
Secondo l’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) è stata osservata un’energica tempesta geomagnetica solare, classificata di grado G-3 su una scala internazionale che prevede 5 livelli di intensità. Questo ha contribuito alla visibilità dell’aurora boreale.
Entriamo nel dettaglio per conoscere meglio questo fenomeno
Tutto nasce dal Sole dove, a causa delle enormi energie in gioco sulla superficie, alcuni flussi di particelle possono staccarsi dalla corona solare. Questi flussi sono composti da particelle cariche, cioè elettroni e protoni, e viaggiano all’interno del Sistema Solare dove prendono il nome di venti solari. Di solito, il vento solare impiega dai 2 ai 9 giorni per raggiungere la Terra ed è molto pericoloso per la vita sul nostro pianeta. La penetrazione di particelle ad alta energia nelle cellule del nostro corpo avrebbe infatti un effetto simile alle radiazioni nucleari, con gravi ripercussioni sulla nostra salute. Per fortuna la Terra ha una protezione molto efficace contro i venti solari, un vero scudo rappresentato dal campo magnetico terrestre, che dà origine alla cosiddetta Magnetosfera.
Questo campo magnetico ha due poli, il polo Nord e il polo Sud magnetici che non coincidono però con il polo Nord geografico e il polo Sud geografico. Dovete immaginarlo come due grandi lobi (vedere immagine) che circondano il nostro pianeta, con le linee di forza che rientrano, in direzione sub-verticale, in prossimità dei poli Nord e Sud. Quando le particelle del vento solare si scontrano con questo scudo, scivolano lungo il bordo esterno della magnetosfera in direzione dei poli. Ma nel punto in cui il campo magnetico terrestre rientra in prossimità dei suoi poli, è qui che la Magnetosfera è più debole, e permette alle particelle solari di entrare a contatto con l’atmosfera. Ecco che nasce l’aurora.
Le particelle cariche che penetrano la Magnetosfera eccitano gli atomi di gas presenti nella Ionosfera che in seguito, ritornando alla loro condizione di riposo, emettono luce di varie lunghezze d’onda. Il colore dell’aurora dipende dal tipo di gas che viene sollecitato: l’ossigeno atomico, presente negli strati più alti, è responsabile del colore rosso, mentre l’ossigeno molecolare, presente più in basso, del colore verde. L’azoto, colpito raramente, genera infine un colore che va dal blu al violaceo.