Accogliere i malati e dare loro calore
Padre Ippolito, Provinciale dei Missionari Servi dei Poveri di Congo e Uganda, ha presentato il nuovo ospedale a Kinshasa, oggetto del service del Rotary Club di Carpi
Maria Silvia Cabri
Un volto “noto” molto amato e apprezzato dalla comunità carpigiana: è quello di padre Ippolito (Hyppolyte Tshibuabua Kabiena Kuluila) ospite d’eccezione della serata conviviale organizzata dal Rotary Club di Carpi giovedì 26 ottobre al ristorante “Sporting Club” da Michele. L’incontro è stato occasione per presentare ai soci l’annata rotariana 2023-2024, sotto la presidenza dell’avvocato Barbara Zanaga e quello che è il service principale stabilito per quest’anno dal Club, ossia finanziare la realizzazione di un reparto di ostetricia e ginecologia nel nuovo ospedale a Kinshasa. In un quartiere periferico della capitale della Repubblica Democratica del Congo, la congregazione di cui fa parte Padre Ippolito, i Missionari Servi dei Poveri, ha infatti costruito un nuovo ospedale che, grazie al sostegno del Rotary Club di Carpi e di altri Club e istituzioni rotariane, sarà presto dotato di un reparto di ostetricia e ginecologia a servizio della donne della zona. In questa operazione di finanziamento internazionale, il Rotary Club di Carpi ha fatto da capofila, raccogliendo il contributo anche dei Rotary Club di Modena e Mirandola, di quello di Grado-Monfalcone, di un Club austriaco, del Rotary Club Etoile di Kinshasa e della Fondazione Rotary International, per un ammontare di 35/37mila dollari. Padre Ippolito, giunto a Carpi nel 2011, ha ricoperto in oltre dieci anni vari incarichi in Diocesi, oltre che essere stato parroco di San Francesco. Nel febbraio 2022 è tornato in patria, in Congo, dove è stato eletto Provinciale (carica equivalente a quella di Vescovo) della sua Congregazione per il Congo e l’Uganda, territorio travagliato dalla guerra, dalla carestia e dalla povertà, come ha ricordato lo stesso padre Ippolito durante i suoi interventi.
“L’importanza di questa sera – afferma il sacerdote – viene dal cuore, perché qui ho incontrato persone che credono in questo progetto e hanno voluto contribuire. La collaborazione con il Rotary di Carpi ha iniziato a prendere forma quasi 10 mesi fa e siamo certi che presto i frutti si concretizzeranno”.
Da parte sua, la presidente Barbara Zanaga, ha spiegato l’importanza per tutti i soci di poter aiutare concretamente la popolazione del Congo mediante la costruzione di una struttura sanitaria: “Il progetto è stato ispirato dal motto del Rotary International di quest’anno che è ‘Creiamo Speranza nel mondo’, e perciò il nostro Club di Carpi ha deciso di provare ad aiutare una parte di mondo molto diversa dalla nostra, tanto più problematica e anche forse non troppo compresa. Sicuramente un elemento che ha facilitato il nostro obiettivo è stato il fatto di avere sul posto padre Ippolito, alla guida della congregazione che si occuperà direttamente (come proprietà e gestione) di un ospedale di nuova costruzione. E’ stato più semplice affidarci alla sua persona, per avere la sicurezza che l’aiuto che verrà prestato andrà decisamente a buon fine”.
“Le risorse saranno impiegate per l’allestimento, a livello di arredo e di strumentazione medica, di una piccola sala parto, un laboratorio per le analisi, una sala visita con un ecografo, e speriamo anche una piccola sala degenza per il post partum. Cose basilari ma fondamentali in una realtà in cui l’assistenza sanitaria non è alla portata di tutti”.
“Quello che stiamo realizzando – prosegue padre Ippolito – è un centro ospedaliero che sarà essenziale e molto utile per la popolazione del quartiere povero; un centro che vuole fare la differenza rispetto a quello che vediamo intorno, sia per i servizi da dare ma anche per l’accoglienza da noi come Missionari Servi dei Poveri. Un servizio che parte anche dalla Carità, come carisma della nostra congregazione: ecco perché, prima di parlare di un centro ospedaliero, preferisco parlare di un centro di accoglienza dei malati per dare loro calore della nostra presenza come apostolato e come figli di Giacomo Cusmano (medico italiano, fondatore dei Missionari servi dei poveri. È stato beatificato da papa Giovanni Paolo II nel 1983, ndr). Presente alla serata anche monsignor Francesco Cavina, vescovo onorario di Carpi e socio onorario del Rotary Club Carpi, che ha concluso l’incontro con riflessioni legate al tema della speranza.