Prelievo di cuore, prima volta per l’ospedale di Mirandola
Dall’organo saranno ricavate e conservate per un successivo trapianto le valvole cardiache: l’intervento, durato 8 ore, ha consentito di prelevare anche cornee, segmenti ossei e vascolari
Un’altra “prima volta” per Mirandola, che conferma la propria crescente expertise nel campo dei prelievi di organi e tessuti grazie alla presenza di personale specializzato e costantemente aggiornato e formato.
Per la prima volta, infatti, nei giorni scorsi all’Ospedale Santa Maria Bianca è stato prelevato, oltre a cornee, segmenti ossei e vascolari, anche il cuore, da cui verranno ricavate e conservate per un successivo trapianto le valvole cardiache.
Il donatore è un uomo di 60 anni residente nel distretto mirandolese, deceduto a causa di un malore improvviso, che aveva espresso in vita la propria volontà donativa. Volontà confermata anche dalla moglie e dalle due figlie, contattate dai professionisti della rete locale di procurement dell’Azienda USL di Modena per l’autorizzazione al prelievo.
Raccolto il consenso della famiglia, è stato dato il via al consueto iter, con la segnalazione al Centro Riferimento Trapianti della Regione Emilia-Romagna, l’esecuzione degli accertamenti necessari per l’idoneità alla donazione, e l’intervento in sala operatoria, durato ben otto ore, dove erano presenti le referenti del procurement locale, la dottoressa Enrica Becchi, medico della struttura complessa di Anestesia e Rianimazione di Area Nord diretta dal dottor Alessandro Pignatti, e Barbara Ferrari, coordinatrice infermieristica, insieme agli infermieri di sala operatoria di Mirandola.
Dopo il prelievo, che ha visto la collaborazione anche dei chirurghi cardiovascolari dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena – Ospedale di Baggiovara, sono stati inviati i tessuti alle rispettive Banche regionali: le cornee all’Ospedale Maggiore di Bologna, i segmenti ossei all’Istituto Rizzoli e i segmenti vascolari e il cuore per le valvole cardiache al Policlinico Sant’Orsola.
“Come sempre siamo grati alla famiglia per l’attenzione alla causa dimostrata in un momento così doloroso – sottolineano Becchi e Ferrari –, a maggior ragione in questo caso vista l’età del donatore. Il suo nome era già presente nella banca dati dei donatori, in quanto aveva manifestato il consenso alla donazione in sede di rinnovo del documento d’identità. Una possibilità che tutti noi abbiamo e che invitiamo a tenere in considerazione. La grande sinergia tra i colleghi e soprattutto la crescente sensibilità hanno consentito di mettere a disposizione i tessuti a chi ne avrà bisogno. L’Azienda USL di Modena da tempo ha avviato corsi di formazione rivolti ai professionisti coinvolti nell’iter dei prelievi, specifici secondo i diversi livelli di operatività. Inoltre per diffondere la cultura della donazione sono stati organizzati altri corsi rivolti a tutti gli operatori della sanità: l’ultimo si è tenuto a fine settembre, promosso dal Centro Riferimento Trapianti regionale, a cui hanno partecipato circa 30 sanitari”.