Scuole Focherini: “I crocifissi tolti sono tornati al loro posto”
La preside ribadisce l'assenza di battaglie personali. Fratelli d'Italia e Lega insorgono. Il vicario generale monsignor Manicardi auspica un dialogo in un contesto dove i ragazzi possano esprimersi e discutere con profondità
“Quei crocifissi che erano stati tolti dalle aule delle scuole Focherini (in molte aule sono sempre rimasti lì, come in tutti gli uffici) sono al loro posto”. Lo scrive nero su bianco, “i crocifissi sono al loro posto”, la dirigente della scuola media Focherini, Federica Ansaloni, mediante una comunicazione sul “Registro elettronico delle famiglie”, dopo la vera e propria bufera scatenata a livello nazionale dalla sua (unilaterale) decisione di togliere i crocifissi dalle aule delle medie che rientrano nell’istituto comprensivo Carpi Nord. Già nella mattinata aveva, mediante lo stesso tipo di comunicazione, fatto sapere alle famiglie che “Non c’è alcuna battaglia in atto da parte mia contro i crocifissi, né alcun divieto al riguardo. Così come non c’è alcuna sollevazione dei docenti. I crocifissi possono tornare”. “I problemi della scuola, che ho molto a cuore, sono ben altri. E’ vero che abbiamo svuotato le aule per costruirne delle nuove in una nuova ottica organizzativa. I crocifissi possono tornare, insieme a tutto il resto. Purtroppo ci sono pochissime persone che hanno interesse solo nel creare sterili polemiche. Ma ripeto questa non è la mia battaglia. Tutto questo toglie energie e motivazione ai tantissimi che lavorano ogni giorno per il bene della scuola e dei ragazzi”. In serata, ha ribadito che “a conferma del fatto che non ci sono né opposizioni né battaglie in atto da me capeggiate, i crocifissi che erano stati tolti sono al loro posto”, chiedendo a tutti “di favorire nel più breve tempo possibile il rientro di questa polemica”. Posto che la preside aveva affermato, due giorni fa “Il crocifisso è un simbolo religioso. Qui siamo in una scuola, non in una chiesa”, per giustificarne la rimozione, e ora invece, nella comunicazione ai genitori, fa riferimento “al loro (dei crocifissi) posto”, alludendo alla loro collocazione appunto nelle aule, la nuova decisione della dirigente soddisfa molte persone, genitori, docenti, comunità stessa, anche se il caso lascia una scia di varie perplessità. Quelle che ufficialmente sono state sollevate ai ‘piani alti’ della politica a partire dal vicepremier leghista Matteo Salvini, che si è detto “incredulo” per la vicenda, come molti “professori e genitori”, e dal senatore Michele Barcaiuolo, coordinatore regionale Fratelli d’Italia Emilia-Romagna che ha dichiarato la sua attenzione di portare a conoscenza “del Ministro dell’Istruzione Valditara la scelta (unilaterale) della preside delle scuole medie Focherini di Carpi di togliere dalle aule il crocifisso. Una scelta che è contro ogni ragionevole logica». Scelta che ha suscitato preoccupazioni e perplessità da parte del corpo docente come si evince dalla lettera che un gruppo d’insegnanti ha indirizzato alla preside. “Perplessità che condivido – prosegue il senatore -. Il crocifisso non è un elemento di arredo; averlo nelle nostre aule scolastiche non vuole dire imporre un credo ma essere orgogliosi dei valori che hanno fondato la nostra civiltàì”. “Cosa ben più grave, la dirigente con la sua decisione unilaterale va pure contro la legge: il 10 settembre del 2021 una sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione ha stabilito che, pur non essendo obbligatoria, l’affissione del crocifisso non può essere ritenuta atto discriminato nei confronti di chi non la condivide. Soprattutto se si pensa che la scuola è intitolata al carpigiano Odoardo Focherini, che salvò 105 ebrei dalla deportazione nei campi di sterminio, e che per questo nel 2013 è stato dichiarato Beato. La nostra è sempre stata una ferma opposizione a ogni tentativo di rimuovere il crocefisso dalle nostre scuole. Non possiamo lasciare che muoiano la nostra identità e la nostra cultura in nome di un ideologico ‘Politically Correct’”. Concordi sul punto gli esponenti locali di Fratelli d’Italia, come la consigliera comunale Federica Boccalettio: “Una decisione incomprensibile e sconcertante. Siamo in Italia e mi chiedo come possa un crocifisso, simbolo delle nostre radici e della nostra cultura, dare fastidio a qualcuno. Inoltre si tratta di una decisione del tutto personale, presa senza alcun coinvolgimento d’insegnanti e genitori. Auspico un immediato ripensamento da parte della preside con tanto di scuse. Se ciò non dovesse accadere, ritengo sia opportuno l’intervento degli organi preposti”. A fronte del “ripensamento” della preside, la Boccaletti incalza: “La dirigente avrebbe dovuto fornire un doveroso chiarimento pubblico e non solo interno alla luce del comprensibile clamore avuto dalla vicenda. Inoltre più che le parole contano i fatti e mi aspetto che proprio in questi giorni i crocifissi siano davvero nuovamente posizionati sulle pareti delle aule scolastiche delle Focherini”. “Le scuole sono il luogo in cui si trasmette cultura ai giovani – prosegue Francesco Natale, Responsabile di Gioventù Nazionale Carpi, movimento giovanile di Fratelli d’Italia -. Togliere i crocifissi è togliere cultura, un vero e proprio controsenso nel sistema scolastico”. Sul punto interviene anche Giulio Bonzanini, Lega: “Da ex studente delle Focherini non posso che solidarizzare con il gruppo di docenti che ha scelto coraggiosamente di opporsi al provvedimento puramente ideologico e sensazionalistico operato dalla dirigente. Un’azione incomprensibile, iconoclasta e contraria al buon senso, che va a colpire un’immagine sacra, piena di storia, cultura, oggi conosciuta e considerata in maniera universale come simbolo di valori di pace e fratellanza. In un momento delicato come quello che stiamo vivendo, simili atti oscurantisti e di mero protagonismo non aiutano certo a creare quel clima di serenità e distensione che dovrebbe essere garantito a scuola. Come Lega Carpi, in base all’evolversi di quest’assurda vicenda, ci riserveremo di attuare tutte azioni necessarie e possibili, anche mettendo al corrente il Ministero dell’Istruzione”. Monsignor Ermenegildo Manicardi, vicario generale della diocesi di Carpi, auspica “un dialogo, che avvenga non attraverso i giornali ma in un contesto dove i ragazzi possano esprimersi e discutere con profondità. Le iniziative non vanno prese unilateralmente, specie in una scuola dedicata alla figura di Focherini, la cui storia è ben nota agli studenti della scuola”.