Ricostruzione post sisma, riapre il Teatro del Popolo
Sabato 16 e domenica 17 settembre, a Concordia sulla Secchia, riaprirà il Teatro del Popolo ripristinato a seguito del sisma. Due giorni di eventi per riappropriarsi di un luogo che torna a guardare al panorama nazionale e internazionale, ma anche a valorizzare le realtà culturali locali
di Virginia Panzani
Da sinistra Nicola Berlucchi, Marika Menozzi, Luca Prandini, Roberto De Lellis, Elisabetta Dotti
Teatro del Popolo: un nome che ben riassume ciò che rappresenta tale spazio per Concordia sulla Secchia, ovvero casa di tutti, della comunità e del territorio, luogo dove la prosa, la musica e la danza si esprimono aprendosi al panorama nazionale e internazionale, ma anche ospitando e valorizzando le realtà culturali locali. Primo fra i teatri del cratere del sisma 2012, il Teatro di Concordia riaprirà sabato 16 e domenica 17 settembre con una due giorni di eventi. Il programma della festa e l’iter del ripristino sono stati illustrati nella mattinata di venerdì 1° settembre, proprio nel foyer del Teatro, dal sindaco Luca Prandini e dall’assessore alla Cultura Marika Menozzi, dal direttore dei lavori, l’ingegner Nicola Berlucchi, dall’architetto Elisabetta Dotti, responsabile unico del procedimento (rup) e responsabile del servizio lavori pubblici del Comune, dal direttore di Ater Fondazione, Roberto De Lellis, e dai rappresentanti degli enti e delle associazioni coinvolti nelle iniziative del 16 e 17 settembre, fra cui Elena Malaguti, presidente della Fondazione Scuola di Musica Carlo e Guglielmo Andreoli, Davide Golinelli per la Proloco, Paola Bianchi del gruppo teatrale La Zattera, Gaia Barbieri di Mani Tese, e Milena Prandini della Caritas parrocchiale di Vallalta.
Il taglio del nastro si terrà sabato 16 settembre, alle 17, alla presenza delle autorità e con la partecipazione speciale dell’attrice Maria Grazia Cucinotta. Contemporaneamente all’inaugurazione del Teatro si terranno a Concordia le manifestazioni Young Music Festival e Street Food Fest.
Con emozione il sindaco Luca Prandini ha sottolineato il profondo legame affettivo che unisce i concordiesi al loro Teatro. Un risultato, quello del ripristino dell’edificio, ottenuto attraversando anni difficili – si pensi al covid e al caro prezzi -, ma anche instaurando una proficua collaborazione con Ater Fondazione dal gennaio 2021. “Concordia non si è mai arresa alla distruzione e alle macerie lasciate dal sisma e la riapertura del Teatro del Popolo, per la nostra comunità, significa riappropriarsi della vita culturale, sociale e aggregativa e guardare al futuro con rinnovato ottimismo – ha dichiarato -. Il prezioso lavoro di restauro che è stato compiuto restituirà alla comunità un Teatro che ha riscoperto la sua straordinaria bellezza e che al contempo risulta moderno, rinnovato e funzionale. Il Teatro riaprirà le porte alle associazioni culturali, alle scuole, agli studenti e alla cittadinanza e, grazie ad Ater, produzioni artistiche nazionali ed internazionali torneranno a fare tappa a Concordia che tornerà ad avere un ruolo di primo piano nel panorama artistico del nostro Paese”.
“Ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone”. Marika Menozzi, assessore a Scuola, formazione e servizi scolastici, Servizi all’infanzia, Cultura e Comunicazione, ha voluto citare Italo Calvino per dare l’idea dell’impegno profuso contro una delle conseguenze del terremoto, il rischio della “desertificazione”, tenendo viva la comunità attraverso le varie forme dell’arte, la biblioteca, le attività sportive, etc. “L’inaugurazione del Teatro del Popolo di Concordia è un appuntamento storico che segna la piena rinascita di un territorio duramente colpito dal sisma – ha affermato -. Seguirà, a partire dal mese di novembre, la riapertura del Teatro con la prima stagione teatrale, a cura della Fondazione Ater, dopo una chiusura di oltre undici anni. Sarà una stagione ricca e ambiziosa, che prevede sette appuntamenti serali, due spettacoli per le scuole e tre per le famiglie la domenica pomeriggio. Il Teatro sarà anche il luogo in cui torneranno a esibirsi le associazioni culturali locali, che per lungo tempo hanno sofferto la mancanza di un palco che fosse la loro casa artistica. Torneranno a essere operativi anche ridotto e bar del Teatro, per i quali è in corso una selezione per individuare i gestori, sempre tra le associazioni locali”.
I lavori, iniziati nel 2021, sono stati affidati alla Società Cattolica Costruzione spa di Reggio Emilia, che si è aggiudicata il bando di gara da 3,6 milioni di euro.
Restaurare un teatro significa mettere in campo almeno nove diverse competenze. Nessuna tipologia di edificio richiede una tale complessità nel recupero, neppure gli ospedali. Così si è espresso l’ingegner Nicola Berlucchi, progettista dell’intervento di ripristino: “I lavori di restauro hanno interessato tutta la struttura e sono stati finalizzati al miglioramento sismico dell’edificio, all’adeguamento antincendio e al rinnovo di tutta l’impiantistica. Notevoli sono state le opere strutturali, tra cui il raddrizzamento delle murature laterali della torre scenica e il consolidamento all’estradosso del grande soffitto Perret della sala teatrale, realizzato nel pieno rispetto delle superfici decorate sottostanti. Significativo è stato anche lo sforzo di integrare e mitigare l’impatto dell’impiantistica necessaria, con l’architettura storica dell’edificio. Grande attenzione è stata dedicata al restauro e al perfezionamento della qualità acustica della sala teatrale, da sempre di grande livello, prevedendo soluzioni integrate nell’architettura che consentiranno al pubblico di godere nuovamente delle pregevoli decorazioni novecentesche, in precedenza parzialmente nascoste. Infine sono stati completamente rinnovati la macchina scenica, i tendaggi, gli arredi. I nuovi corpi illuminanti e le ritrovate cromie dai toni caldi conferiscono agli ambienti atmosfere eleganti e suggestive. Restituiamo quindi a Concordia un edificio adeguato all’uso contemporaneo, ma sempre nel rispetto del legame e del dialogo con la propria storia”.
L’amministrazione comunale ha coinvolto le associazioni Mani Tese di Finale Emilia e Caritas parrocchiale di Vallalta in un’originale operazione di recupero del tessuto del vecchio sipario del Teatro non più utilizzabile. Manigolde – la sartoria sociale di Mani Tese – ha realizzato portachiavi che saranno offerti come omaggio dall’amministrazione e la Caritas parrocchiale di Vallalta ha realizzato cuscini e accessori che saranno utilizzati come arredi del foyer e del ridotto. Gaia Barbieri per Mani Tese e Milena Prandini per Caritas Vallalta hanno sottolineato che cultura del riuso, inclusione e prossimità si sono unite in un progetto che, come la riapertura del Teatro rappresenta una “seconda opportunità” per Concordia dopo la devastazione del sisma, intende offrire una “seconda opportunità”, dando nuova vita a materiali che altrimenti sarebbero finiti al macero, a persone svantaggiate e a famiglie in difficoltà.
Il programma completo de “La Festa del Teatro del Popolo” è disponibile sul sito www.comune.concordia.mo.it
Gaia Barbieri e Milena Prandini con i gadget e gli accessori ricavati dal vecchio sipario del Teatro del Popolo