In ricordo di Giorgio Carrubba
Il ricordo di Coen in collaborazione con La nostra gente di Rolo
Una telefonata, una mazzata, tra incredulità, stupore, dolore, da non voler credere alla notizia: Giorgio Carrubba è deceduto in un incidente in motocicletta sabato 26 agosto. Come fare sintesi di una personalità così poliedrica, ricchissima di sfaccettature, d’interessi, d’impegni, affrontati mettendosi in gioco. Giorgio è nato a Modica, si è diplomato ad Urbino quale insegnante di educazione fisica, qui ha conosciuto Maurizio Paltrinieri, Rolo, Rossella, da qui non si è più staccato. Insegnante a Moglia, ma di quelli che propongono attività in più, il Coni di Mantova l’aveva spesso interlocutore, i ragazzi stimolatore di gare. Aveva creato un bel gruppo di ginnastica per adulti, tuttora attivo, e per restare in argomento fece eseguire vari lavori di miglioria della palestra, ha seguito i lavori post terremoto della nuova struttura.
Per il terremoto è stato coordinatore del campo d’emergenza con gli scout, prima dell’intervento della protezione civile. Un ambito nel quale si è speso tantissimo è l’aspetto religioso, sua creatura è la Caritas locale, gli ambienti ed il numeroso gruppo di persone coinvolte, per allargarsi alla 5^ Zona, così da mettere in circolo le sinergie tra Rolo, Novi, Rovereto, S. Antonio; seguire di persona i bisogni della gente, delle famiglie, coi pacchi viveri, col pagamento delle bollette, nei tanti e variegati bisogni.
Ma il fare era fortemente sostenuto dall’impegno nella chiesa, come formazione permanente, come bisogno spirituale; da qui la figura di segretario del Consiglio Pastorale, operativo, la formazione come annunciatore del vangelo ed animatore dei centri d’ascolto, fino all’ultimo messaggio di qualche giorno fa: “Ci sono al CP dei primi di settembre”. Ma in lui l’impegno cristiano nella società si è sviluppato anche come risposta civile, candidato eletto in consiglio comunale e vice sindaco, altra mole d’impegni. Un’altra sfaccettatura della gemma l’abbiamo toccata con mano nella serata della sagra dedicata alla poesia, l’abbiamo sperimentata più volte nei disegni, nell’illustrazione di libri, fossero per bambini o per adulti. Sicuramente ci sono ulteriori aspetti che possono andare dalle vacanze alle gite, alla passione per la motocicletta, o il carnevale dei ragazzi: promotore e interprete coi suoi costumi da clown.
Ha contribuito a “La nostra gente”, con le sintesi e resoconti dell’attività Caritas, con commenti alle elezioni, anche da amministratore dell’APS La nostra gente. Ha dato il nome alla scuola materna: “Il sorriso” ed anche al teatro comunale, “Spazio Aperto”, proprio a testimonianza dell’apertura a tutto il paese, in epoca ancora “NOI E LORO”. Tutto questo dopo la soddisfazione della sua famiglia, la moglie Rossella, i figli Federico e Gianguido, i tre nipotini, i consuoceri, insomma tutto quel mondo riservato ma anche fonte di stimoli e d’energie. Caratteristica del suo impegno era l’ascolto e la disponibilità a far proprie le esigenze dei più deboli.
Solo per dare un piccolo segno, nella tarda serata di sabato e fino a notte, sono pervenuti decine di messaggi di stupore e di dolore: dai Consiglieri della parrocchia, agli atleti di ginnastica o del gruppo sportivo, dagli amici del PD, ai soci de LNG, singole persone.
Coen in collaborazione con La nostra gente di Rolo