Gmg, un’esperienza unica
Impressioni, emozioni ed eredità della Giornata Mondiale della Gioventù
di Giacomo Sforzi
A più di una settimana dalla conclusione dell’esperienza della Gmg continua a crescere la consapevolezza di aver preso parte ad un evento speciale, che di ordinario ha poco o nulla. Una settimana, quella trascorsa in Portogallo, vissuta all’insegna di una logica spesso dimenticata nella nostra quotidianità: gratuità, profonda condivisione e felicità contagiosa, ma anche fatica, adattamento continuo, interminabili attese e consapevolezza dell’esistenza di infinite variabili, tante incertezze. Già durante il lungo viaggio d’andata si capiva che non sarebbe stata un’esperienza come le altre, ma piuttosto un viaggio di speranza, e che una volta partiti non si sarebbe potuti più tornare indietro.
Ripercorrendo con la mente questo grande viaggio, tra i momenti di grande portata emozionale non possiamo non inserire quello dell’arrivo nei luoghi di accoglienza, che nel caso della nostra Diocesi sono stati in prevalenza presso le famiglie, seppur alcuni di noi si siano dovuti accontentare di alloggiare in palestra. Arrivati a Torres Vedras nella sera di lunedì 31 luglio, con un’immediatezza ed una gratuità difficile da comprendere ci vediamo aprire le porte di casa da perfetti sconosciuti, che come se nulla fosse si preoccupano subito di offrirci le migliori comodità. Pochi minuti e ci si trova tutti riuniti attorno lo stesso tavolo per la cena, preceduta da un brevissimo momento di preghiera. Ecco, la preghiera, che subito riporta alla nostra memoria l’essenza del vero legame che ci unisce, la fede comune nello stesso Padre.
Superati i primi momenti d’imbarazzo tutto inizia a scorrere più fluido e veloce: l’incontro coi gruppi provenienti dal modenese, l’impressionante primo contatto con la folla di pellegrini provenienti da tutto il mondo, i momenti di preghiera a Lisbona, le catechesi… Fino all’arrivo del Papa e alle intense celebrazioni da lui presiedute. La Messa d’accoglienza, la Via Crucis, la Veglia e la Celebrazione conclusiva: momenti non solo di preghiera, ma anche di profonda riflessione, vicinanza, ascolto e grande speranza, percepiti fortemente da noi tanto quanto dalle persone che di volta in volta ci trovavamo accanto, nonostante la comprensione linguistica fosse spesso complicata. Un insieme di emozioni che ciascuno ha sperimentato in forma diversa, consolidate dall’immagine di una Chiesa viva e in festa, rimasta ben impressa nella memoria di ognuno di noi. Nel viaggio di ritorno è stato possibile raccogliere impressioni, sentimenti e dettagli vissuti in questo evento. Questi alcuni commenti lasciati da partecipanti del gruppo della Diocesi di Carpi.
“Sono rimasto colpito dallo stile con cui si è vissuta la Gmg, con un sorriso interiore senza farsi prendere dallo scoraggiamento nei momenti difficili. Fidarsi dell’altro e vivere le fatiche con speranza e atteggiamento cristiano. Bello anche il piccolo seme di collaborazione gettato tra le diocesi di Modena-Nonantola e Carpi, un aspetto da portare avanti e da curare”.
“Una delle cose più belle è stata vedere tanti altri giovani come noi, che condividono le nostre fatiche nel cammino di ogni giorno”.
“È stato molto bello vedere milioni di persone con lo stesso obiettivo vivere in fraternità e condivisione, ma anche riuscire in mezzo a tanti a restare sé stessi”.
Poi spazio anche ai dubbi e alle esitazioni prima dell’inizio del viaggio: “Avevo alcune paure al momento della partenza, come il dubbio di avere uno spirito di adattamento non sufficiente, ma ho percepito molta corresponsabilità da parte di tutto il gruppo”.
Altri invece tracciano un bilancio diverso: “È stata una Gmg che ha avuto da dire qualcosa a tutti, una scelta coraggiosa ma che ha portato a qualcosa di bello: ci siamo buttati in cose nuove e abbiamo aperto nuovi orizzonti, senza dimenticare questo entusiasmo, importantissimo per costruire cose belle”.
Un’esperienza che senz’altro ci ha portati a riscoprire la bellezza della semplicità, delle piccole cose e dei piccoli gesti, offrendo a tutti noi una grande lezione di cui fare memoria, ma anche una forte testimonianza di fede data e ricevuta, dalla quale attingere nuove energie per portare avanti il nostro cammino. È doveroso ringraziare tutti coloro che hanno reso questa avventura possibile, da chi ha sostenuto i gruppi nelle attività di autofinanziamento a chi li ha accompagnati, da chi li ha guidati nelle meditazioni e nella preghiera a chi li ha accolti in tutto e per tutto dando vita ad un clima di profonda fraternità.