Incontro dei sacerdoti nella festa del Curato d’Ars
Venerdì 4 agosto, festa del Curato d’Ars, patrono dei parroci, si è tenuto il tradizionale incontro di preghiera e di fraternità per i sacerdoti. Quest’anno, presso la parrocchia di San Nicolò a Carpi, don Luigi Pisani, parroco di Bozzolo (Mantova), ha presentato la figura di don Primo Mazzolari
di Virginia Panzani
Ogni 4 agosto, memoria di San Giovanni Maria Vianney, il Curato d’Ars, patrono dei parroci – ovvero di tutto il clero con cura d’anime – i sacerdoti della Chiesa di Carpi sono soliti ritrovarsi per un momento di preghiera, di condivisione e di fraternità. Un tradizionale appuntamento che nella mattinata di venerdì 4 agosto 2023, ha avuto come cornice la parrocchia di San Nicolò a Carpi, grazie all’ospitalità del parroco, don Gabriele Brusco.
In continuità con gli anni passati, la Commissione diocesana per la formazione del clero ha voluto proporre un approfondimento su di una figura sacerdotale ed ha scelto questa volta don Primo Mazzolari. Su di lui è intervenuto don Luigi Pisani, parroco di Bozzolo (Mantova), paese reso celebre appunto da don Mazzolari, perché qui svolse il suo ministero di pastore di anime.
“Don Primo ci ha insegnato che la fede si deve incarnare dentro il mondo – ha affermato don Pisani – e dentro quello spazio di tempo che ci è dato da vivere. Siamo chiamati ad avere un’attenzione particolare per i poveri, a domandarci: ‘ma chi è il povero oggi?’. Ecco la bella risposta di don Primo: chi ha del cuore scopre i poveri. Per chi non ha cuore i poveri non ci sono. Allora, abbiamo cuore! Nel cercare e trovare chi sono i nostri poveri, non solamente quanti chiedono un aiuto materiale… ma esserci sempre per tutti. Perché chi piange da solo, possa venire da noi preti a piangere, in modo che si pianga in due e il peso diventi meno pesante da portare”.
Un intervento, quello di don Pisani, che ha restituito a tutto tondo l’esperienza umana, spirituale e ministeriale di don Primo, anche attraverso momenti di profonda difficoltà e sofferenza personale all’interno della Chiesa del suo tempo. Furono però due Pontefici a comprenderne pienamente il “carisma”. Don Pisani ha ricordato il celebre incontro di don Primo con Giovanni XXIII, che lo salutò dicendo: “Ecco la tromba dello Spirito Santo in terra mantovana”. Sul diario personale don Mazzolari commentò con parole di gioia: “Esco contento. Ho dimenticato tutto”. Paolo VI – già arcivescovo di Milano – mentre benediceva la lampada da deporre sulla tomba di don Primo nella chiesa di Bozzolo, affermò che don Mazzolari “camminava avanti con un passo troppo lungo e spesso noi non gli si poteva tener dietro!”.
E si arriva in tempi recenti, il 20 giugno 2017, alla visita di Papa Francesco sulla tomba di don Mazzolari, dove ha pronunciato uno splendido discorso, ripreso in sintesi da don Pisani. “Il Santo Padre si è soffermato su tre scenari che ogni giorno riempivano gli occhi e il cuore di don Primo. Il fiume, simbolo del primato e della potenza della grazia di Dio che scorre incessantemente verso il mondo. La cascina: al tempo di don Primo, era una ‘famiglia di famiglie’, che vivevano insieme nelle campagne e si sostenevano reciprocamente. E poi, la pianura. Don Mazzolari non ha temuto di inoltrarsi in uno spazio che si apre senza rassicuranti confini, in mezzo ai poveri, perché la vetta si raggiunge proprio nella pianura della condivisione delle miserie del prossimo, portando la misericordia di Dio”.