Coldiretti: agricoltura in ginocchio dopo il temporale di sabato
"Abbiamo già attivato l’emergenza regionale e chiederemo l’emergenza nazionale, confrontandoci con le altre Regioni, per garantire risorse ai territori colpiti"
Sono stati un centinaio gli interventi condotti dai Vigili del Fuoco a seguito del maltempo che si è abbattuto, ieri pomeriggio, 22 luglio, sulla bassa modenese. Nel dettaglio il forte temporale che ha colpito la zona ha determinato la caduta di alberi, pali della luce e alcuni allagamenti in particolare nelle aree di Novi, Mirandola, Concordia e Finale Emilia. Qualche intervento è stato effettuato anche nella mattinata di oggi e sono state impiegate tutte le squadre del comando compresi i distaccamenti volontari con il supporto dei mezzi aerei disponibili.
Coldiretti: grandine, produzione azzerata
Sta assumendo i tratti di una vera e propria apocalisse il bilancio dei danni in campagna a quasi 24 ore dallo sconvolgente nubifragio che ha colpito la provincia di Modena nelle prime ore del pomeriggio di ieri. E’ quanto rende noto Coldiretti Modena dopo il sopralluogo nelle aziende agricole colpite dalla grandine e del forte vento che hanno flagellato grande parte della provincia: da Finale, San Felice, Mirandola passando per Modena ed arrivare fino a Formigine. A farne le spese, con danni incalcolabili, pere, susine, vigneti ma anche meloni, cocomeri, pomodori, mais, sorgo e soia. A queste si aggiungono i danni alle strutture e alle attrezzature: vetri frantumati e tetti squarciati su capannoni e abitazioni, serre divelte. Le pere – rende noto Coldiretti Modena – sono cadute a terra proprio all’inizio del periodo della raccolta, così come meloni e cocomeri che hanno subito spaccature che ne renderanno impossibile la commercializzazione. Gli alberi sono stati defogliati e i rami si sono spezzati con conseguente anche sul futuro sviluppo delle piante. Lo stesso per i vigneti che hanno subito la perdita dei grappoli e delle foglie. Anche mais e sorgo hanno perso le foglie e pannocchie, distrutti pomodori e soia. Nelle abitazioni e nei capannoni sono stati i vetri e i tetti ad essere colpiti ma la furia del vento ma anche, in taluni casi, gli ambienti interni per la caduta di controsoffitti e detriti. “Il maltempo di ieri – commenta il presidente di Coldiretti Modena, Luca Borsari – è arrivato proprio nel pieno della stagione, quando dopo un anno di lavoro si dovrebbero raccogliere i frutti. Oltretutto il disastro è arrivato in un anno che possiamo definire l’‘annus horribiis’ dell’agricoltura già caratterizzato da siccità e gelate tardive, con coltivazioni, come le pere, che avevano già registrato un calo dell’80% della produzione”. Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – continua Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che nel 2023 supereranno complessivamente 6 miliardi dello scorso anno. Coldiretti Modena invita gli agricoltori a presentare quanto prima le segnalazioni al fine di poter delimitare e censire nel dettaglio le aree colpite e avviare le procedure volte all’ottenimento dei benefici di legge e quindi il ristoro dei danni patiti.
Regione: a fianco degli agricoltori
“Bisogna agire su più fronti: da una parte procederemo prima possibile per raccogliere le segnalazioni dei danni da grandine estrema attraverso gli strumenti di ricognizione regionale già attivi, e a chiedere risorse per le imprese agricole. Abbiamo già attivato l’emergenza regionale e chiederemo l’emergenza nazionale, confrontandoci con le altre Regioni, per garantire risorse ai territori colpiti. Chi ha perso tutto il raccolto ha necessità di essere sostenuto, per non rischiare di dover sospendere il proprio lavoro e quello dei propri dipendenti”. Così l’assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca, Alessio Mammi, a proposito delle grandinate che si sono abbattute sabato pomeriggio su gran parte del territorio regionale, in particolare sulle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Ravenna, colpendo pesantemente le colture in campo, molte nella fase finale di maturazione. “Gli eventi atmosferici estremi – sottolinea – non danno pace all’Emilia-Romagna. Sono stati coinvolti nei danneggiamenti interi campi di ortaggi e impianti viticoli, in un’area che a macchia di leopardo ha pesantemente interessato tutta la regione. Gli effetti dei cambiamenti climatici impattano in modo preoccupante sulla nostra agricoltura. Siccità, gelate tardive, alluvioni e ora grandinate di vastissime proporzioni. Si tratta di vere e proprie devastazioni che mettono a repentaglio la produzione in campo e in reddito delle imprese agricole e che hanno colpito il nostro territorio come molte altri territori nel nord del Paese”. “La Regione Emilia-Romagna – aggiunge Mammi- continua nel frattempo a garantire il proprio impegno, finanziando attraverso le misure dello Sviluppo Rurale tutti gli strumenti utili a contrastare gli effetti del cambiamento climatico come le reti antigrandine, i sistemi antibrina e altri strumenti. Continuiamo inoltre a investire in ricerca e sperimentazioni assieme ai centri di ricerca, alle università e alle imprese per trovare soluzioni innovative in grado di proteggere al meglio le nostre colture”. “L’agricoltura dell’Emilia-Romagna – conclude l’assessore – rischia davvero di venire profondamente ridimensionata da questi fenomeni estremi, sempre meno controllabili. Gli effetti degli stravolgimenti climatici sono ormai sempre più frequenti: per l’Emilia-Romagna il 2023 è davvero un anno molto difficile. Siamo al fianco delle persone, delle comunità e delle imprese colpite, per fare tutto quanto è possibile e necessario al loro sostegno”.