Carpi capitale del mondo con il “Campo Emilia” del Lions
I 19 giovani, tra i 15 e i 21 anni, di 15 Paesi diversi, soggiorneranno al Centro di formazione professionale Nazareno
Maria Silvia Cabri
La sala consigliare del Municipio di Carpi si è riempita di colore stamattina, quello delle bandiere di 15 Paesi, portate con orgoglio da 19 ragazzi, tra i 15 e i 21 anni. Sono i giovani, provenienti da tutto il mondo, che partecipano al “Campo Emilia” voluto dal Distretto Lions 108tb dell’Emilia Romagna, un progetto di scambio internazionale che quest’anno si tiene nella nostra città. Giunti nella nostra regione all’inizio di luglio, i ragazzi e le ragazze sono stati dapprima ospiti di alcune famiglie, mentre da ieri fino al 23 luglio saranno a Carpi e mentre ora si apprestano a vivere insieme, a fare vita l’esperienza del “camp”, presso il Centro di Formazione Nazareno.
“Questo progetto è davvero unico nel suo genere – spiega il referente del progetto, Marco Tioli –. Lo scopo è quello di dare la possibilità ai ragazzi stranieri di visitare altri paesi del mondo, prima vivendo un’esperienza in famiglia, poi una di campo comunitaria tutti assieme. L’obiettivo primario è quello di creare e stimolare uno spirito di comprensione tra i popoli del mondo. Inoltre da quest’anno abbiamo cambiato il nome: ‘Campo Emilia Knights of Light’ ovvero Cavalieri della luce’, perché abbiamo deciso da tre anni di rendere questa esperienza il più inclusiva possibile, ospitando anche ragazzi non vedenti e ipovedenti per far vivere un’esperienza nuova ai ragazzi che partecipano al campo. Per questo ci saranno attività inerenti al mondo della sensibilizzazione sulla vista: ad esempio visiteremo il Centro Lions di addestramento cani guida di Limbiate che è uno dei centri più importanti in Italia, così come giocheremo a Bologna con la squadra di baseball per non vedenti. Per questo siamo sponsorizzati dall’Unione Italiana Ciechi della Regione Emilia Romagna che ci ha dato il patrocinio”. Tra i ragazzi del campo c’è anche il carpigiano Filippo Bompani, non vedente, e una ragazza ipovedente che ha già partecipato al progetto qualche anno fa. Il progetto, nato nel 1961, si prefigge di “unire i popoli del mondo. I ragazzi grazie a questa esperienza condivideranno ogni momento e creeranno connessioni che siam certi dureranno tutta la vita. Tra loro potrebbero esserci i leader del domani e il nostro auspicio è che proprio qui possano imparare amicizia e fratellanza”.
“Questi scambi – aggiunge Fabrizio Bulgarelli, presidente uscente del Club Lions Carpi Host (che ha ricevuto l’incarico di organizzare il campo nella nostra città per il triennio 2023-2025) – offrono l’opportunità a questi ragazzi di conoscere dei coetanei provenienti da tutto il mondo. Conoscere culture nuove è una straordinaria occasione di formazione”.
“Si parla tanto dell’importanza della contaminazione culturale – prosegue il nuovo presidente del Club, Marco Arletti – e questo progetto ne è un esempio concreto, all’insegna dell’arricchimento reciproco. Respirare quest’aria internazionale non può che far bene a tutti, agli ospiti così come ai carpigiani”.