Contro l’isolamento sociale degli anziani con l’aiuto di un assistente vocale digitale
Dalla Cooperativa Anziani e non solo un’esperienza nell’Unione dei Comuni delle Terre d’Argine
“A me farebbe comodo che mi aiutassero a ricordare di prendere le medicine”, afferma il signore carpigiano di quasi novant’anni che è rientrato dopo una vita un giro per il mondo. “Io vorrei ricordarmi le ricette per utilizzare quello che mi è rimasto in frigo!” chiede la nonna casalinga. ”A me interessano tanto le poesie, vorrei ascoltare quelle di Giacomo Leopardi” sussurra l’ex maestra elementare “E a me piace Nino D’Angelo”, prosegue una signora dallo spiccato accento partenopeo .
Una ventina fra anziani soli (età media oltre gli 80), qualche familiare e anche un’assistente familiare moldava, sono seduti in cerchio intorno a quella palla che sembra una sfera magica circonfusa di una luce azzurra e che risponde al nome di Alexa.
E’ un “normale” incontro mensile del gruppo degli anziani, cosiddetti fragili, organizzato per conto dell’Unione delle Terre d’Argine dalla Cooperativa sociale Anziani e non solo, con il supporto essenziale di un gruppo di volontari che vengono dall’Associazione “Giovani per Carpi”, dalla “Banca del Tempo” e dalla Parrocchia del Duomo.
L’incontro si tiene nel giardino ombreggiato del Centro Anziani Bruno Losi e sulle lavagne compaiono, trascritti diligentemente sui post-it, desideri e interessi. Poi gli anziani stessi votano, sventolando una bandierina verde per i temi che vanno affrontanti per primi, rossa per quelli che si possono trattare successivamente.
Allora la palla “magica” viene interrogata sapientemente ma con un linguaggio del tutto naturale. Una comunicazione da cui non sono estranei incitamenti o buffetti, quando una riposta ritarda così come si fa con un assistente in carne ed ossa.
Ma Alexa se la cava alla grande: fra un Bolero di Ravel, una “Pioggia nel pineto” recitata da Gassman e un gioco tipo “Indovina chi”, dietro cui si nascondeva l’inossidabile Alan Delon, una ricetta per le zucchine, un appuntamento dal dentista, una barzelletta, un indovinello, diversi esercizi per la memoria e per essere attivi mentalmente, e buoni consigli per chi si sente un po’ giù, alla fine concede benevola anche un Nino D’angelo d’annata ma comunque strappalacrime.
“Ma non ce l’hai anche tu?”, chiede alla figlia una brillante ottantenne. “Ma io la usavo solo per la musica!”, si difende la signora”. “Voglio riprendere il mio corso di inglese” si impunta la genitrice. Diversi familiari chiedono un appuntamento per attivare i servizi ed essere aiutati a conoscere tutte le funzionalità che possono rompere la solitudine attraverso un piano di compagnia e di relazione per i loro cari che vivono in casa soli e in molti casi con difficoltà nella mobilità
Missione compiuta o almeno avviata. Da oggi per l’isolamento sociale la vita sarà un po’ più dura.