“Insicurezza?”
“Lo sportello di Notizie”: l’avvocato penalista Cosimo Zaccaria interviene su questioni inerenti il vivere quotidiano
Scenari apocalittici ci inchiodano alle poltrone. Notizie raccapriccianti sconvolgono le nostre routine, gettandoci in dimensioni di violenza gratuita, a tratti assurda. Strisciante e sempre più pervasiva sorge in ciascuno la domanda: e se capitasse a noi? Ad accogliere in modo ancora più convincente la signora “insicurezza” contribuiscono le consuete trasmissioni, dispensando immagini e polemiche per tutti. Giudizi ammiccanti fra tranquillizzanti pubblicità sulla cura delle emorroidi. La domanda: è insicurezza reale o… solo percepita? Mi spiego meglio: veramente sono consuete e “di tutti i giorni” le scene di violenza che ci sono buttate addosso, oppure ci viene inoculata una insicurezza percepita?
A livello normativo sono state prese le adeguate precauzioni per proteggerci? A fronte di tutto questo una sorpresa: per quanto possa apparire strano, l’Italia è dotata di ben cinque forze di polizia, quali Polizia di Stato, Polizia Locale, Polizia penitenziaria, Carabinieri, Guardia di Finanza. Come dimostrano i dati, l’esercito, sempre più di frequente, pattuglia stazioni, aeroporti, edifici pubblici. Le ultime norme penali hanno inasprito le pene per i reati contro l’ordine e la sicurezza pubblica, prevedendo circostanze aggravanti addirittura per i reati a danno dei sanitari.
Quindi? Ripeto la domanda: è insicurezza effettiva o solo percepita? Nel caso fosse vera la seconda ipotesi ossia che fosse insicurezza solo percepita, aldilà di episodi di violenza che da sempre hanno visitato le varie epoche, viene da chiedersi, a chi giova? Certamente, la “sicurezza”, termine che già semplicemente a pronunciarlo evoca un senso di benessere, stabilità e serenità, regala libertà, soprattutto di pensiero. La sicurezza, sia essa percepita o effettiva, con-sente di aprirsi e di regalarci agli altri, creando quella prossimità che, forse, tanto spaventa.