Testimoni: tutto esaurito al cinema Eden per il docufilm su don Francesco Cavazzuti
Commozione e applausi per il lavoro del regista Dario D'Incerti
Il tutto esaurito non si vedeva da tempo in una sala cinematografica eppure è accaduto venerdì 28 aprile alla presentazione del docufilm “Un prete di nome Francesco” dedicato alla figura del sacerdote carpigiano don Francesco Cavazzuti, missionario in Brasile e lì vittima di un attentato che lo ha reso cieco. Con il regista e sceneggiatore Dario D’Incerti, coadiuvato da Federico Baracchi, autore della registrazione della lunga intervista da cui è tratto il documentario, erano presenti Giampaolo Violi che ha curato la colonna sonora insieme al trombettista Enrico Pasini (del team fanno parte anche Alisia Bellesia, animazioni; Emanuele Simoncini, dello studio grafico Negrini e Varetto, per le illustrazioni). Il progetto della realizzazione del docufilm è stato ideato dall’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Carpi con l’associazione Cinelogos ed è stato possibile grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e del Centro Missionario Diocesano.
Ad introdurre la proiezione la parole del regista Dario D’Incerti e i saluti istituzionali a cominciare da quello del Vicario Generale della Diocesi monsignor Gildo Manicardi, della consigliera di amministrazione della Fondazione CR Carpi, Roberta Della Sala e dell’assessore alle politiche culturali del Comune di Carpi, Davide Dalle Ave.
La scelta della data di presentazione del docufilm non è stata casuale ma si è pensato di collocarla nell’antivigilia della 60° Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni ed è per questo motivo che erano presenti don Riccardo Paltrinieri e i membri del Servizio Diocesano Vocazioni che hanno animato il breve momento di condivisione al termine della proiezione. Altra coincidenza importante: l’evento è stato inserito nel programma della festa dei lavoratori del 1° maggio organizzato dal Circolo ACLI di Carpi che è stata un’associazione sempre vicina a don Cavazzuti e a sostegno dei suoi progetti di solidarietà.
Nello spazio di condivisione sono stati numerosi gli interventi da parte del pubblico, apprezzamenti da parte di chi ha conosciuto don Francesco per le scelte del regista, ringraziamenti anche da chi ha potuto conoscerlo grazie a questo documentario molto efficace con la forza delle immagini e delle parole. Bella la testimonianza di don Isacco Spinelli, sacerdote modenese che accolse don Cavazzuti al suo arrivo in Brasile condividendo con lui i primi anni di quell’esperienza missionaria così feconda in un tempo di grandi turbolenze sociali ed ecclesiali. Don Isacco ha ricordato come la personalità di don Francesco venne presto riconosciuta da tutti nella diocesi brasiliana per la forza e la coerenza della sua predicazione e del suo impegno per la giustizia, tanto da considerarlo dopo l’attentato e con il suo rientro in servizio pastorale in Brasile un “martire vivente”.
Del progetto della Diocesi di Carpi ne ha parlato anche il sito nazionale di Uniti nel dono qui.
Per rivedere l’intervista al regista Dario D’Incerti su Notizie Carpi TV: