Lions Mirandola, convegno sui disturbi del comportamento alimentare
Al convegno organizzato dal Lions Club Mirandola sui disturbi del comportamento alimentare hanno partecipato oltre 200 studenti delle prime classi dell’Istituto Luosi-Pico. Un incontro di approfondimento con specialisti per favorire la prevenzione tra gli adolescenti
Gruppo con relatori e organizzatori Lions del Convegno
Il convegno organizzato la settimana scorsa dal Lions Club Mirandola sul tema “Il nostro corpo sottovoce ci parla” ha visto la partecipazione di oltre 200 studenti delle prime classi dell’Istituto Luosi-Pico di Mirandola presso la Sala Rita Levi Montalcini. A loro è stato indirizzato con lo scopo di parlare dei disturbi del comportamento alimentare che colpiscono i ragazzi nel periodo adolescenziale e che possono avere conseguenze nefaste sul loro benessere fisico e mentale. Gli esperti chiamati a descrivere un fenomeno che negli ultimi decenni sta crescendo a dismisura nelle società avanzate come la nostra ed è tra le cause principali di morte nei giovani dai 12 ai 25 anni d’età, sono stati la dottoressa Paola Accorsi, pediatra dell’ospedale di Pieve di Coriano, la dottoressa Enrica Luppi, psicologa, e la studentessa di medicina Alice Gabarini, impegnata nel volontariato e nell’assistenza ai giovani con patologie afferenti al comparto alimentare. Il convegno, moderato dal Lions Guido Zaccarelli, ha avuto come organizzatrici Sonia Menghini e Pia Roveri, anch’esse socie Lions, con l’adesione appassionata di Paolo Vincenzi, presidente del Lions Club locale. I relatori hanno spiegato in modo esauriente gli aspetti fisiologici e psicologici di queste patologie. Nei giovani in fase di crescita avviene una trasformazione fisica e mentale in un periodo molto difficile della vita. L’adolescenza è l’età in cui si sviluppa un’immagine del proprio corpo che, se negativa e tale da provocare un pensiero fisso e ossessivo, origina la malattia. Il giovane cerca di dare risposta alla propria sofferenza mentale, infierendo sul corpo. A questo punto, se non interviene un certo controllo, non si guarisce più, e le conseguenze possono essere pesantissime. La prevenzione è possibile suggerendo al giovane lo svolgimento di attività creative, quali musica, arte, pet therapy, ecc., oppure sportive, sane e non maniacali, e soprattutto attraverso il contatto, reale e non sui social, con adulti competenti (amici, insegnanti, famigliari, medici e psicologi), cui esporre i propri problemi e da cui ricevere vicinanza e conforto.
I. P.