Ricordando il 70° di sacerdozio di don Benito Poltronieri
Nel Duomo di Mirandola, al termine della Messa “in coena Domini”, si è ricordato il 70° di ordinazione del canonico don Benito Poltronieri, decano del clero della Diocesi di Carpi. L’applauso caloroso dei mirandolesi, uniti a lui da un profondo legame di affetto e di riconoscenza
di Virginia Panzani
Da sinistra don Gianni Zini, il ministrante Daniele Gilioli, don Benito Poltronieri, don Fabio Barbieri
Con un caloroso applauso, al termine della Messa “in coena Domini” del Giovedì Santo, 6 aprile, l’assemblea riunita nel Duomo di Mirandola ha fatto memoria del 70° di ordinazione sacerdotale del canonico don Benito Poltronieri. A lui il parroco, don Fabio Barbieri, ha consegnato la pergamena con la benedizione impartita per la felice ricorrenza dal vescovo Erio Castellucci. Già la sera prima, in Cattedrale a Carpi, alla presenza del presbiterio della Diocesi, si era ricordato questo importante anniversario nel corso della Messa crismale, a cui, per i limiti imposti dall’età e dalle forze fisiche, il canonico Poltronieri non ha potuto partecipare.
Un lungo applauso che ha testimoniato ancora una volta l’affetto e la riconoscenza dei mirandolesi nei confronti di don Benito, che dal 2008 risiede in città presso la sorella Norma e la sua famiglia. Proprio a Mirandola, dopo l’ordinazione presbiterale il 29 giugno 1953, svolse infatti il suo servizio come cappellano fino al 1961, impegnandosi con i fanciulli e i ragazzi nell’Azione cattolica e nello scautismo, nelle scuole, con gli anziani, nella chiesa del Gesù, in confessionale per tante ore. Intrecciando legami di stima e di amicizia che si sono mantenuti profondi anche durante il suo lungo ministero di 48 anni come parroco di Cortile di Carpi.
Oggi don Benito, classe 1928, è il decano del clero della Diocesi di Carpi. Quando le forze glielo consentono concelebra la Messa nel Duomo di Santa Maria Maggiore, insieme ai confratelli sacerdoti in servizio in parrocchia. “Sento forte il richiamo all’altare per poter celebrare l’Eucaristia – aveva dichiarato in un’intervista a Notizie l’estate scorsa -. Durante il giorno, recito le preghiere del Breviario, ma, siccome la vista non è più quella di un tempo, cerco di supplire con la preghiera costante del Rosario. Un affidamento a Maria naturalmente non soltanto di me stesso ma di tutte le persone che mi chiedono di pregare per loro”.