“Sei stato l’amico di tutti”
L’ultimo saluto a don William Ballerini: le esequie presiedute dal Vescovo in Cattedrale alla presenza di tanti amici da tutta la Diocesi
Tante le persone che da varie parrocchie della Diocesi – San Martino Spino, Gavello, Mirandola, Rovereto, Sant’Antonio in Mercadello, Santa Croce, San Possidonio, per citarne alcune – si sono riunite in Cattedrale, lo scorso 28 marzo, per le esequie di don William Ballerini. La liturgia, concelebrata da tutto il presbiterio, è stata presieduta dal vescovo Erio Castellucci e introdotta dal ricordo letto dal vicario generale, monsignor Gildo Manicardi. “Vi darò pastori secondo il mio cuore, che vi guideranno con scienza e intelligenza” (Ger 3,15), e ancora “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (Mt 11,25): queste le parole della Scrittura da cui monsignor Castellucci ha delineato, nell’omelia, un toccante, quanto vivido, profilo umano e spirituale di don William, da lui conosciuto anni fa, in un incontro a La Santona – sull’Appennino Modenese – prima ancora di essere chiamato a guidare la Diocesi di Carpi.
Dopo il rito delle esequie, il feretro ha sostato presso la parrocchia di San Martino Spino per un momento di preghiera con la comunità locale e quella di Gavello, presieduto dal parroco don Germain Kitcho, alla presenza di don Benito Poltronieri, don Flavio Segalina, don Marino Mazzoli, don Alexandre Nondo Minga, e di tantissimi convenuti. La salma è stata infine inumata nel cimitero della frazione.
V. P.
Don William Ballerini nasce a San Martino Spino di Mirandola il 26 gennaio 1940 e, dopo la prematura morte della mamma, viene affidato alle cure degli zii e della nonna, per la quale ha sempre nutrito affetto e venerazione. Lui stesso teneva molto a dire che la sua vocazione sacerdotale era nata grazie alla nonna, “una santa donna, che sempre mi portava in chiesa a San Martino”. Negli anni si faceva sempre più forte, nel ragazzo, il desiderio di diventare come il “suo” parroco, don Oscar Martinelli”. Grazie al fattivo interessamento di don Oscar, entra in seminario ed è ordinato sacerdote dal Vescovo Artemio Prati il 29 giugno 1966, assieme a don Ivano Zanoni e don Lino Galavotti, raggiungendo così il “sogno” di diventare come il suo parroco don Oscar.
Dopo l’ordinazione si è impegnato per otto anni come viceparroco a Novi, Quarantoli, San Possidonio. A Mortizzuolo viene inca-ricato soprattutto dell’assistenza ai giovani, con i quali riesce a instaurare un rapporto ottimo. Il 1° ottobre 1974 viene nominato parroco per la prima: è destinato a Gavello, proprio “vicino a casa”. Don William inizia con slancio una attività in mezzo alla gente. Due soprattutto i suoi obiettivi: le missioni popolari, con il coinvolgimento di frati e suore, e la visita alle famiglie e ai malati, per stare vicino alla gente e partecipare delle loro gioie e sofferenze. Dopo unici anni a Gavello è nominato parroco di Santa Croce di Carpi e, tre anni più tardi, anche di Gargallo e amministratore parrocchiale di Panzano. In queste parrocchie don Ballerini ribadiva di avere sempre operato ed agito per il bene comune e con particolare attenzione alla gente, “contento di fare il parroco e di servire la Chiesa” con dedizione.
Nel 1995 diventa rettore della chiesa urbana del Santissimo Crocifisso, detta anche dell’Adorazione. Due anni dopo è parroco a Sant’Antonio in Mercadello e Amministratore di Rovereto, e anche qui continua a profondere energie e impegno. Nel 2003 torna nella “Bassa”: viene nominato parroco di San Martino Spino, suo paese natale e culla della sua vocazione, “la parrocchia di don Oscar”. Qui ha modo di incontrare persone già care, amici e conoscenti, sentendosi “a casa sua”. Con loro trascorre tredici anni nei quali si preoccupa della chiesa parrocchiale e delle strutture adiacenti, non trascurando la vicinanza alle persone e alle famiglie secondo l’obiettivo scelto e ribadito fin dai primi tempi del sacerdozio.
Quando le forze non gli permettono di continuare la cura spirituale a San Martino, rimette il mandato e si trasferisce a Carpi, presso la casa soggiorno per il clero, rendendosi disponibile a prestare servizio in Cattedrale come confessore. Da canonico della cattedrale è nominato “Penitenziere”, un servizio che lo porta a contatto con non pochi casi complessi. Ha svolto questo ministero fino ai primi mesi della pandemia, ossia fino a che, l’aggravarsi della malattia ha impedito deambulazione e spostamenti. Il Signore lo ha chiamato a sé nella serata del 26 marzo corrente anno, quinta domenica di Quaresima di un anno A e quindi domenica di Lazzaro, l’amico del Signore, risuscitato dopo la malattia e i quattro giorni nel sepolcro. Ha vissuto esattamente 83 anni e due mesi. È stato presbitero della Chiesa di Carpi per 56 anni e dieci mesi.
Caro don William, il Signore ricompensi la tua amabilità, la tua disponibilità a essergli amico, il tuo sorriso quasi inalterabile e il tuo desiderio di vivere come lui con i semplici e i poveri. Ricordando che nella vita sacerdotale non ti sei mai fermato, il Signore ti ammetta nel cielo a vivere la liturgia della Pasqua 2023. La Madre di Cristo, che hai tanto amato e venerato come Madonna di Fatima sorrida della tua riconoscenza entusiasta e si diverta anche Lei per i tuoi insegnamenti spiccioli ed efficaci, sciorinati con tanta immediatezza. Ti ricordiamo con affetto e stima perché hai voluto essere amico di tutti.
Monsignor Gildo Manicardi