Don William, la gioia di essere sacerdote
Si è spento, all’età di 83 anni, don Ballerini, già parroco di San Martino Spino. Il cordoglio della Chiesa di Carpi
di Virginia Panzani
Al tramonto di domenica 26 marzo, all’età di 83 anni, don William Ballerini ha concluso il suo pellegrinaggio terreno presso la Casa del Clero di Carpi, dove era ospite da tempo. Profondo il cordoglio espresso dal vescovo Erio Castellucci, dal vicario generale, monsignor Gildo Manicardi, dai Presbiteri e Diaconi della Diocesi, invitando a pregare in suffragio del confratello, che ha donato generosamente la propria esistenza al servizio del Signore e dei fratelli nella Chiesa di Carpi. Le esequie sono state presiedute da monsignor Castellucci nel primo pomeriggio di martedì 28 marzo, in Cattedrale. A seguire la salma è stata traslata a San Martino Spino per un momento di preghiera con la comunità locale, per essere infine sepolta nel cimitero della frazione.
Profondo il legame di affetto che ha sempre unito don Ballerini alla parrocchia dove è nato il 26 gennaio 1940 e dove ha maturato la vocazione al sacerdozio. Ordinato presbitero il 29 giugno 1966 da monsignor Artemio Prati, nei primi anni di ministero don William ricoprì diversi incarichi: cappellano a Novi, Quarantoli, Mortizzuolo. Poi la prima esperienza come parroco “vicino a casa”, a Gavello nel 1974. Seguirono altri trasferimenti, segno di una totale disponibilità e obbedienza: Santa Croce, Gargallo, Rovereto e Sant’Antonio in Mercadello. Fu anche rettore della Chiesa dell’Adorazione a Carpi, assistente spirituale dell’Apostolato della Preghiera e della Coldiretti. Nel 2003 il vescovo Elio Tinti affidò a don William la “sua” parrocchia di San Martino Spino, che ha guidato fino a che le condizioni di salute gli hanno consentito di sostenere le fatiche del ministero.
Trasferitosi a Carpi, ha ricevuto la nomina a canonico della Cattedrale nel 2018 ed è divenuto canonico penitenziere nel 2019. Qui si è fatto apprezzare per il particolare “carisma” di confessore: quanti si accostavano a lui per ricevere il sacramento della Riconciliazione hanno potuto sperimentare la “grandezza” della misericordia di Dio attraverso la bontà, la disponibilità all’ascolto, il sorriso di questo “piccolo” sacerdote, sempre pronto a distribuire un’immaginetta della Madonna, a cui era devotissimo, e a pregare con tenerezza di padre per coloro gli si affidavano. Ci piace pensare che proprio la Vergine Maria, a cui si è rivolto incessantemente nel corso della vita e di cui sempre portava in mano la corona del Rosario, abbia condotto don William al co-spetto del Signore Risorto, nella gioia eterna.
In una intervista rilasciata a Notizie, nel 50° di sacerdozio, don William aveva raccontato: “La mia vocazione è nata grazie a mia nonna, una santa donna, che sempre mi portava in chiesa a San Martino per assistere alle funzioni religiose; negli anni si faceva sempre più forte in me il desiderio di diventare come il mio parroco, don Oscar Martinelli”. E proprio grazie all’interessamento di quest’ultimo, che riconobbe nel ragazzo una sincera vocazione, il giovane William entrò nel Seminario di Carpi per essere poi ordinato nel 1966 assieme a don Ivano Zanoni e don Lino Galavotti. “Don Oscar – ebbe a dire in un’altra occasione don Ballerini – è stato per me, anch’io di San Martino Spino, un punto di riferimento fondamentale nel mio cammino verso il sacerdozio. Quando ho celebrato qui la prima messa il 3 luglio 1966 c’era naturalmente lui ad accogliermi. Mi ha sempre seguito negli anni e so che mi considerava come un figlio spirituale”. E ancora: “Sono un prete che non si ferma mai, contento di essere sacerdote per sempre, senza aver avuto mai un momento di esitazione sulla mia scelta”.