Rotary Carpi. “Una vita in fuorigioco” ospite Katia Serra
Calciatrice e ora giornalista sportiva è stata ospite del club per la presentazione del suo libro
Serata dedicata allo sport declinato al femminile per il Rotary club di Carpi che il 9 marzo scorso, all’indomani della festa della donna, ha ospitato la giornalista Katia Serra autrice di un libro da poco nelle librerie dal titolo “Una vita in fuorigioco – Cronache dal mondo che tutti pensano di conoscere” edito da Rizzoli. Una biografia ricca di primati quella di Katia Serra sia in ambito sportivo ma soprattutto nel complesso mondo dei commentatori televisivi fino a poco tempo esclusivo appannaggio dei colleghi uomini.
Con un ben giustificato orgoglio femminile la presidente del club Marica Mestieri ha presentato l’ospite elencando traguardi sportivi e sociali, notevole l’impegno per i diritti delle calciatrici alle quali ora è riconosciuto il livello professionistico, e la sua scalata come commentatrice delle partite della nazionale di calcio, memorabile la finale vinta dall’Italia agli Europei 2020 che si sono svolti nel 2021 in Inghilterra.
Ad Alberto Solieri, giornalista, il compito di incalzare Katia Serra sui contenuti del libro che tra l’altro contiene contributi di Arrigo Sacchi, Lele Adani e Damiano Tommasi. Tanti gli aneddoti a partire dalle prime esperienze di calcio femminile con società insolventi, campi da calcio chiusi, affitti da pagare e mute da lavare a casa “senza sbagliare a fare la lavatrice”. Poi le grandi battaglie sindacali per i diritti delle calciatrici, il primo sciopero con lo slogan “ci sono punti da conquistare che valgono più dei punti in classifica” ed il sostegno dell’associazione calciatori presieduta allora da Damiano Tommasi, ora sindaco di Verona. “E’ stata una svolta epocale – racconta Serra – oggi giocare a calcio è diventato un lavoro con tutele previdenziali, stipendio minimo, ecc… Prima tante ragazze iniziavano a giocare ma poche si potevano permettere di continuare ora non è più così”. “Le donne – è la convinzione di Serra – hanno una cultura sportiva più autentica, niente sceneggiate in campo, niente proteste, più tempo effettivo di gioco…certo c’è meno fisicità e velocità ma questo nulla toglie al valore della prestazione sportiva”. Infine un pensiero grato a Carpi e ai tifosi carpigiani, conosciuti ai tempi della memorabile cavalcata della squadra verso la serie A: “mi chiedevano sempre di tornare a commentare le partite perché ‘con te si vince’ e in effetti sono stati anni di grandi vittorie per il Carpi”.
L.L.