Il vescovo più giovane d’Italia
Settant’anni fa la consacrazione episcopale e l’ingresso in diocesi di Monsignor Artemio Prati.
di Andrea Beltrami
Una chiesa colma all’inverosimile, quella di San Vitale in Salsomaggiore, il 24 febbraio 1953 in occasione della solenne consacrazione episcopale di Mons. Artemio Prati, eletto vescovo di Carpi. Alle ore 9 il corteo si dirige dalla canonica verso la chiesa parrocchiale, sulla cui porta spiccava un grande labaro con la scritta: “in questo augusto Tempio, alla gloria di Dio, innalzato con nobile arte, dall’operoso suo zelo sacerdotale, testimone per 15 anni dei suoi ardimenti apostolici, S.E. Mgr. Artemio Prati è consacrato vescovo dall’Em.mo Card. Adeodato G. Piazza [allora segretario della Sacra Congregazione Concistoriale, avendo come coconsacranti Mons. Vigilio Federico dalla Zuanna, Amministratore apostolico di Carpi e Mons. Umberto Malchiodi, Arcivescovo coadiutore di Piacenza, ndr] nel gaudio dei suoi figli diletti di Salsomaggiore, mentre esulta la diocesi di Piacenza per il figlio preclaro che Carpi festosa attende Pastore desideratissimo”.