Eliselle torna in libreria con “Sneet”
L’autrice selezionata con il libro “Il Collegio” per il premio Bancarellino.
CulturalMente, di Francesco Natale.
Ritorna come ospite nella striscia di CulturalMente Eliselle, un’autrice che in quest’ultimo periodo ha pubblicato un libro dopo l’altro ottenendo un successo clamoroso. Per dimostrare questo successo basta prendere in considerazione il fatto che recentemente è stata selezionata per il prestigioso premio Bancarellino proprio con il libro che avevamo lanciato in questo spazio: il Collegio (Einaudi Ragazzi). Ma dalla pubblicazione de “Il Collegio” Eliselle non si è più fermata e ha pubblicato altri due libri per ragazzi: “She-Shakespeare” edito da Gallucci e, ancor più recentemente, “Sneet” edito da BookTribu.
Eliselle, ci eravamo lasciati con il lancio de “Il Collegio” che adesso sta partecipando al premio Bancarellino. Che effetto ti fa essere stata selezionata? Te lo aspettavi?
Non me lo aspettavo e per me è una soddisfazione doppia: è un riconoscimento che arriva a tanti anni dalla mia prima pubblicazione, ma a soli due anni dalla prima per ragazzi, ed è un romanzo a cui tengo particolarmente perché raccoglie le storie della mia famiglia, da cui ho preso ispirazione, in particolare dai racconti di mia nonna, che nel “Collegio” del titolo ci ha abitato davvero, da sfollata.
Oltre a “Il Collegio” è uscito per Gallucci “She-Shakespeare”, un romanzo che parla di Judith, una fanciulla che vuole studiare, ma che vive in un mondo maschilista e che così decide di iscriversi a scuola sotto il falso nome di William Shakespeare. Il romanzo è ambientato nel 1572. Oggi che si sono fatti numerosi passi avanti, questa storia di lotta per i diritti delle donne ha qualcosa da insegnarci?
In realtà, tantissime bambine ancora oggi soffrono la stessa situazione, solamente che sono passati quattrocento anni. E’ una storia da raccontare proprio perché permette di aprire uno squarcio su quel mondo che noi magari non vediamo, ma che esiste e necessita di un cambiamento vero e definitivo. L’accesso all’educazione e allo studio non può essere un privilegio, ma un diritto per tutte.
Veniamo a “Sneet”, il tuo libro in uscita per BookTribu. Chi sono gli “sneet” e perché hai deciso di dedicare loro un libro?
L’idea mi è arrivata da un articolo che lessi nel 2016, della giornalista Morvillo, che parlava di questi sneet, persone che non volevano una relazione e preferivano serate da single, facendo attività culturali o semplicemente di relax a casa propria, senza sentire mancanza di un partner. Io l’ho trovato un argomento interessante e ho cominciato a pensare a una storia, ed è uscita Amabile che col Guru e con l’Ariosto vive una strana situazione: è sneet, ma allo stesso tempo sente il peso di un passato sentimentale troppo pesante, e non riesce a uscire dall’impasse.
In pochi mesi hai “sfornato” tanti libri. Come si fa ad essere così produttivi nel campo della scrittura?
In generale, si scrive ogni qualvolta si ha un’idea. In realtà, spesso mi fermo le idee su un pezzo di carta, e da lì alla loro realizzazione passa un po’ di tempo, a volte anche anni: per esempio, “Sneet” nasce nel 2016 e resta a lungo nel cassetto perché nel frattempo ho sviluppato una serie tv sullo stesso soggetto, “Il collegio” nasce nel 2017 e viene completato nel 2020 e “She-Shakespeare” interamente nel 2021. Poi i tempi dell’editoria hanno il proprio corso. Secondo me è questione di organizzazione e certo, sacrificio: sono tutti momenti liberi strappati per un bene maggiore, la scrittura.