Un graphic novel sulla bambina raccontata da Primo Levi
"Emilia Levi, fiore di speranza", di Marzia Lodi e Giorgio Carrubba, sarà presentato mercoledì 11 gennaio a Modena
“Emilia Levi, fiore di speranza”: questo il titolo del graphic novel realizzato da Marzia Lodi e Giorgio Carrubba, e promosso da Fondazione Fossoli, Comune di Modena e SPI CGIL, che sarà presentato mercoledì 11 gennaio a Modena, presso “Memo”, in via Barozzi, 172. Protagonista dell’opera è Emilia Levi, la bambina di tre anni raccontata da Primo Levi in “Se questo è un uomo”. Una bambina che, come tutti gli altri bambini, gli anziani e coloro ritenuti “inabili” al lavoro, non superò la selezione ai cancelli del lager di Auschwitz, venendo così inviata alla camera a gas.
“Entravano in campo quelli che il caso faceva scendere da un lato del convoglio; andavano in gas gli altri. Così morì Emilia Levi, che aveva tre anni; poiché ai tedeschi appariva palese la necessità storica di mettere a morte i bambini degli ebrei. Emilia Levi, figlia dell’ingegner Aldo Levi di Milano, che era una bambina curiosa, ambiziosa, allegra e intelligente; alla quale, durante il viaggio nel vagone gremito, il padre e la madre erano riusciti a fare il bagno in un mastello di zinco, in acqua tiepida che il degenere macchinista tedesco aveva acconsentito a spillare dalla locomotiva che ci trascinava tutti alla morte”.
Ma chi era la bambina che attirò l’attenzione di Levi durante il viaggio dal Campo di Fossoli ad Auschwitz? Quale la sua vita prima dell’orrore?
Il grafic novel racconta la sua storia – la vicenda di una bambina ebrea degli anni trenta, racconta la sua famiglia, il suo mondo e la sua progressiva e inarrestabile esclusione dalla convivenza sociale.
Oltre agli autori, durante l’incontro – a ingresso libero e gratuito per tutti, con registrazione obbligatoria per gli insegnanti che vogliano ricevere l’attestato di partecipazione su MyMemo al sito www.comune.modena.it/memo – parteciperanno anche il Rabbino Capo di Modena e Reggio Emilia Beniamino Goldstein, Marzia Luppi e Marika Losi, rispettivamente Direttrice e operatrice della Fondazione Fossoli.