Benedetto XVI protagonista della mostra “I Papi e la Chiesa di Carpi”
Papa Ratzinger è fra i protagonisti della mostra itinerante “I Papi e la Chiesa di Carpi - Responsabilità ‘romana’ e tenerezza paterna” realizzata l’anno scorso dalla Diocesi nell’ambito del programma “San Bernardino da Siena Patrono 2022”. Una Chiesa, quella carpigiana, da annoverarsi fra le poche ad aver accolto tutti e tre i Pontefici - Giovanni Paolo II (1988), Benedetto XVI (2012) e Francesco (2017) - negli ultimi trent’anni. La mostra è attualmente allestita nel Duomo di Mirandola
di Virginia Panzani
Benedetto XVI, insieme a Giovanni Paolo II e a Francesco, è protagonista della mostra itinerante “I Papi e la Chiesa di Carpi – Responsabilità ‘romana’ e tenerezza paterna” realizzata l’anno scorso dalla Diocesi di Carpi nell’ambito del programma di iniziative per il Patrono San Bernardino da Siena. Allestita dal 14 maggio al 6 giugno 2022 in Cattedrale, l’esposizione è stata accolta in varie parrocchie e realtà del territorio; attualmente è visitabile nel Duomo di Santa Maria Maggiore a Mirandola.
Attraverso un percorso video-fotografico, si documenta la presenza dei Papi nella storia della Chiesa carpigiana: ben sette pontefici in oltre mille anni presi in considerazione. La mostra è stata dunque ideata per esprimere gratitudine per questa speciale predilezione e rendere omaggio ad una successione di eventi davvero straordinaria per una piccola Chiesa locale. L’attenzione del visitatore è richiamata in particolare dai Papi che più di recente hanno visitato la Diocesi di Carpi, una delle poche ad aver accolto tutti e tre i Pontefici negli ultimi trent’anni: Giovanni Paolo II (1988), Benedetto XVI (2012), Francesco (2017).
L’espressione “tenerezza paterna”, contenuta nel sottotitolo dell’iniziativa, ben si adatta a Papa Ratzinger, il quale proprio con tale atteggiamento volle esprimere la propria vicinanza alla popolazione emiliana colpita dal sisma facendo tappa il 26 giugno 2012 a Rovereto sulla Secchia. Noi siamo, rispetto a Dio, “piccoli, fragili, ma sicuri nelle sue mani, cioè affidati al suo Amore che è solido come una roccia – ebbe a dire il Pontefice nel suo discorso -. Questo Amore noi lo vediamo in Cristo Crocifisso, che è il segno al tempo stesso del dolore, della sofferenza, e dell’amore. E’ la rivelazione di Dio Amore, solidale con noi fino all’estrema umiliazione. (…) La situazione che state vivendo ha messo in luce un aspetto che vorrei fosse ben presente nel vostro cuore: non siete e non sarete soli! In questi giorni, in mezzo a tanta distruzione e tanto dolore, voi avete visto e sentito come tanta gente si è mossa per esprimervi vicinanza, solidarietà, affetto; e questo attraverso tanti segni e aiuti concreti. La mia presenza in mezzo a voi vuole essere uno di questi segni di amore e di speranza – ha sottolineato Papa Benedetto -. Guardando le vostre terre ho provato profonda commozione davanti a tante ferite, ma ho visto anche tante mani che le vogliono curare insieme a voi; ho visto che la vita ricomincia, vuole ricominciare con forza e coraggio, e questo è il segno più bello e luminoso”.