Ecco, viene il Signore, re della gloria
Commento al Vangelo di don Carlo Bellini - Domenica 18 dicembre 2022.
Dal Vangelo secondo Matteo
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Commento
In questa quarta domenica di avvento ascoltiamo il racconto della nascita di Gesù secondo il vangelo di Matteo. Notiamo innanzitutto la qualità narrativa di questo racconto nel quale il lettore ha subito tutte le informazioni per capire la situazione e darne una lettura teologica, mentre Giuseppe che è il protagonista è all’oscuro e vive un dramma personale. Per comprendere bene questo testo bisogna conoscere le usanze del matrimonio ebraico al tempo di Gesù. In una prima fase il ragazzo e la ragazza, che potevano essere anche molto giovani, si fidanzavano con un rito che si svolgeva nella casa di lei. Dopo un certo periodo, che poteva essere anche di qualche anno, il matrimonio veniva completato e la sposa andava a vivere a casa del marito. Maria e Giuseppe erano fidanzati, Maria abitava a casa di suo padre e Giuseppe la visitava ogni tanto. Durante questo periodo Maria resta incinta, noi sappiamo che è per opera dello Spirito Santo ma Giuseppe no.
La legge prevedeva una evenienza di questo tipo in Dt 22,23-27, ed erano prescritte delle pene molto gravi che potevano arrivare fino alla lapidazione della donna. Giuseppe sceglie di seguire la legge nella versione più blanda e pensa sostanzialmente a un divorzio, ma di organizzarlo segretamente per non esporre la donna alla vergogna. Dobbiamo apprezzare la figura di Giuseppe che è uomo giusto, cioè vuole rispettare la legge, ma anche molto umano e sensibile alla sorte della sua fidanzata. Il vangelo poi lo mostra pensieroso, mentre sta riflettendo su questi avvenimenti; Giuseppe s’interroga su quanto è successo, sembra che la situazione non lo convinca e ci rimugina sopra. Proprio in questo momento, un angelo gli appare in sogno per rivelargli il senso dell’accaduto. Giuseppe è l’uomo dei sogni: nel ciclo di Giuseppe in Matteo per ben tre volte delle visioni in sogno guidano Giuseppe a prendere le decisioni giuste. Nella Bibbia il sogno è un luogo in cui Dio può manifestarsi e l’angelo è un suo messaggero. Dunque, Dio interviene nella vita di Giuseppe per illuminare la situazione che ha davanti e guidarlo. Le parole dell’angelo invitano
Giuseppe a non avere paura di sposare Maria e rivela l’intervento dello Spirito Santo e la grande missione cui è destinato il bambino che deve nascere. Svegliatosi dal sonno Giuseppe apre il suo cuore a una prospettiva più grande della sua, è disposto a fidarsi e ad accogliere il piano di Dio sulla sua famiglia. In questo Giuseppe dimostra di essere davvero uomo giusto, di una giustizia che sa andare oltre la legge, che sa aprirsi al nuovo fidandosi di Dio. La figura di Giuseppe è molto bella perché pur trovandosi in una situazione imprevista e difficile da gestire, che lo rende inquieto e pensieroso, rimane aperto a un progetto impensato e riesce a fidarsi del futuro che Dio gli prospetta. Le decisioni più importanti della vita si prendono valutando tutte le condizioni oggettive e le motivazioni umane e contemporaneamente aprendosi alle ispirazioni che il Signore non ci fa mancare se ascoltiamo la sua Parola all’interno della preghiera.
Giuseppe è l’immagine di ogni credente che rimane in ascolto della Parola di Dio e ne fa una luce per guidare la sua vita. Nel suo essere disposto a pensare il futuro della sua famiglia in armonia con Dio diventa un esempio di come si possa leggere alla luce dello Spirito la crescita dei nostri figli, l’evoluzione di un rapporto di coppia o gli anni che passano per i genitori. Le parole dell’angelo spiegano a Giuseppe e a noi che la nascita del bambino è legata allo Spirito Santo e che la sua vocazione sarà di essere un salvatore. Matteo aggiunge che tutto questo compie le scritture e cita un brano di Isaia (Is 7,14) dove si parla di una giovane donna della corte reale che avrebbe dato alla luce un principe portatore di speranza per il regno. La storia di Gesù fin dall’inizio compie il più autentico spirito delle Scritture.
L’opera d’arte
Georges de La Tour, Il sogno di San Giuseppe (1640 ca.), Nantes, Musée des Beaux-Arts.
In quest’opera di de La Tour – uno dei più grandi maestri francesi del ‘600 e dell’intera storia della pittura – Giuseppe, assopito, è rappresentato come un anziano, secondo l’iconografia tradizionale, l’angelo, invece, senza le ali, appare come un fanciullo che, silenziosamente e con grazia, apre le braccia avvicinandosi allo sposo di Maria. La sacralità del momento è resa dalla luce al lume di candela – la fiamma non è visibile perché coperta dal braccio dell’angelo – che si riverbera sul volto del fanciullo facendolo diventare, a sua volta, fonte di luce.