Comunità Ucraina Carpi. Commemorato il genocidio dell’Holodomor
La carestia provocata dall’Unione Sovietica tra il 1932 e il 1933 causò milioni di morti
La Comunità ucraina di rito greco-cattolico che si ritrova ogni domenica presso la chiesa di San Bernardino Realino a Carpi, nel corso della celebrazione di domenica 27 novembre, ha commemorato una tragedia la cui memoria è ancora molto viva: l’Holomodor. A questa durissima prova subita, anche allora da parte dei russi, ha fatto riferimento il Papa nella “Lettera al popolo ucraino” diramata lo scorso 25 novembre. Il parroco della comunità don Alessandro Sapunko che ha guidato la preghiera così spiega l’Holomodor.
“Il 1932-1933 è uno dei periodi più bui e tragici della storia dell’Ucraina. In quel periodo l’Ucraina era il posto più spaventoso sulla Terra. Una carestia artificialmente creata uccise milioni di ucraini e paralizzato il destino di coloro che sono sopravvissuti. Non sappiamo ancora la cifra esatta dei morti per la carestia. Si parla tra 4 – 6 milioni morti da fame. Il Regime Sovietico lasciò i contadini senza grano e cibo. Per decenni gli archivi sono rimasti chiusi e fino a oggi c’è l’accesso a tutti i dati. Ma si può dire con certezza che questi orrori vissuti dal nostro popolo 90 anni fa hanno avuto degli effetti transgenerazionali. Infatti nove decenni dopo l’Holodomor, la guerra su vasta scala che dura già più di nove mesi ha dimostrato che l’obiettivo della Russia nell’invasione è distruggere la nazione ucraina in quanto tale. Distruggere l’identità, la cultura, la lingua ucraine. Per questo gli occupanti russi uccidono e deportano con forza gli ucraini, bruciano libri ucraini, distruggono i musei, colpiscono intenzionalmente le infrastrutture critiche, lasciando i civili in pieno inverno senza luce, riscaldamento e comunicazione”.