Ognissanti, l’altare delle reliquie in Cattedrale
Da domenica 30 ottobre al 2 novembre è possibile ammirare il magnifico altare delle reliquie in Cattedrale aperto per la festività di Ognissanti.
di Andrea Beltrami
Nei giorni preposti al culto particolare dei Santi, a chi ha occasione di visitare la Cattedrale di Carpi, ci sarà la possibilità di ammirare nella quinta cappella della navata destra un particolare altare che, nella solennità del primo novembre, cambia le proprie caratteristiche. Si tratta di un’opera in legno di Carlo Lugli, eseguita nel 1775 e ridipinta un secolo più tardi da Lelio Rossi in occasione dei grandi lavori pittorici della Cattedrale.
Si compone di molteplici sportelli contenenti ciascuno reliquie dei santi in contenitori di metallo prezioso o legno intagliato, la maggior parte appartenenti al gusto settecentesco e costituenti il patrimonio artistico della Cattedrale, la maggior parte dono del canonico Andrea Leoni (1738-1748) che dotò l’altare di importanti pezzi di pregio. Prima dell’attuale esisteva infatti un altro altare deputato alla conservazione delle reliquie ed al culto dei santi, che fu poi sostituito dal presente per ricercato stile ed imponente effetto scenografico.
Esternamente si presenta sobrio, di gusto neoclassicheggiante, con grandi riquadri delimitati da colonne che distribuiscono l’impianto in tre corpi: il centrale con grande centina e cartiglio, e due laterali sormontati da un imponente timpano.
Nella parte centrale è conservata una importante tela della fine del XVI secolo raffigurante la Visitazione, opera del mantovano Teodoro Ghisi, un tempo collocata in un piccolo altare della Collegiata, poi distrutto a seguito del prosieguo dei lavori a completamento del Duomo. Tutto questo ci rimanda ad un aspetto della chiesa carpigiana ora non più esistente e che nel corso della storia ha subito variazioni e modifiche.
L’altare attuale è dunque il frutto di assemblaggio di un’opera antica (cinquecentesca) inserita in un’ancona settecentesca a sua volta scrigno di opere donate nel corso di secoli. All’interno dello scrigno-reliquiario si trovano infatti le reliquie di San Valeriano e della santa Croce del 1741, della Sacra famiglia, della Sacra Spina e della “Cuna” di Gesù del 1745.
Interessanti anche i busti di Santa Cecilia e di altri martiri, esposti nelle solennità loro dedicate al culto dei fedeli. Una testimonianza di come, fin dall’inizio dei lavori per la costruzione della Collegiata, il culto delle reliquie fosse tenuto in grande considerazione dal capitolo e dagli arcipreti che nei secoli si sono passati il governo della chiesa locale.
Per chi passa e sosta davanti all’altare è stato predisposto l’elenco delle maggiori reliquie contenute entro l’ancona e che, in questi giorni si possono invece ammirare e venerare direttamente. Onorare i santi ricorda ad ogni cristiano la promessa della vita eterna, nonché la chiamata ad essere “immagine del volto di Cristo” perché, attraverso la propria vita personale, possa essere manifesta la sua gloria.
I santi e martiri cristiani, uomini e donne come noi, con pregi e difetti, ci rivelano l’accessibilità a tutti alla vita cristiana e la possibilità reale di poter gustare già in questo mondo il Paradiso.