Bollette e rinnovabili: le Bcc in campo
Dal Convegno di Rimini la posizione chiara della Federazione regionale: il credito cooperativo è pronto a dare risposte immediate a famiglie e imprese. Il presidente Fabbretti: “Il ruolo delle BCC è insostituibile e va salvaguardato intervenendo sulle norme UE” Oltre 150 persone hanno partecipato sabato 22 ottobre al Grand Hotel di Rimini al convegno “Il credito cooperativo per una transizione ecologica e uno sviluppo socio-economico responsabile e sostenibile”, promosso dalla Federazione BCC dell’Emilia-Romagna. L’evento è stata l’occasione per sottolineare il ruolo insostituibile delle BCC nel sistema economico e sociale regionale, dove la Federazione associa 9 banche di credito cooperativo (Banca Centro Emilia, Emil Banca, BCC Felsinea, Banca Malatestiana, La BCC ravennate forlivese imolese, RivieraBanca, RomagnaBanca, BCC Romagnolo, BCC Sarsina) presenti in oltre l’80% del territorio regionale con 353 sportelli.
“Imprese e famiglie chiedono risposte efficaci e immediate per fare fronte agli aumenti dei costi dettati dalla crisi energetica e dagli squilibri internazionali – ha detto Mauro Fabbretti, presidente Federazione BCC Emilia-Romagna -, ma la sfida per il futuro riguarda anche la necessaria transizione ecologica e l’impegno a ridurre le diseguaglianze sociali e tra territori. Il sistema delle BCC può e vuole sempre più essere una leva per accompagnare e incentivare le imprese e le comunità verso un percorso virtuoso di sostenibilità integrale che non lasci indietro nessuno, salvaguardando la sostenibilità sociale ed economica. Il caro-bollette ha palesato l’improrogabilità di un maggiore impegno nelle energie rinnovabili per garantire maggiore autonomia energetica al Paese e contenere l’inquinamento: le banche di credito cooperativo sono pronte a mettere in campo adeguati strumenti finanziari per supportare le imprese in questo percorso, forti della loro presenza capillare sul territorio e dei risultati positivi che stanno ottenendo.
Occorre però che le Istituzioni si orientino verso un reale alleggerimento burocratico delle procedure autorizzative e che l’Unione Europea si muova in direzione del raggiungimento della proporzionalità delle norme bancarie: una sfida in cui siamo orgogliosi di avere a fianco la Regione Emilia-Romagna”. “La Regione è stata capofila nella richiesta di maggiore proporzionalità delle norme europee – ha incalzato Augusto dell’Erba, presidente di Federcasse -, altre si sono aggiunte, riteniamo ragionevole che il tema venga discusso in Conferenza Stato-Regioni e da lì sottoposto alle Istituzioni europee; questo diventa fondamentale per consentirci di supportare le imprese nella transizione ecologica”.
“Il caro-bollette e la spinta inflazionistica mettono a rischio 300.000 imprese – ha sottolineato Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative -. Le BCC possono svolgere un ruolo importante nell’accompagnare le imprese nella transizione ecologica, un percorso dove non servono interventi punitivi ma azioni di sostegno e supporto”. “Stiamo vivendo una crisi dettata anche da speculazioni che mettono in ginocchio il sistema economico e sociale, e noi come Regione insieme alle BCC siamo contro questi fenomeni speculativi – è il commento di Vincenzo Colla, assessore regionale allo Sviluppo economico -. A tal proposito, spero che l’accordo appena sottoscritto in Europa aiuti a frenare questa emergenza: occorre intervenire subito, partendo dalla proroga degli sgravi in scadenza a fine anno e prevedendo il congelamento dei mutui come avvenuto durante il Covid”.
Nel corso della tavola rotonda moderata dalla giornalista del Sole 24 Ore, Ilaria Vesentini, sono intervenuti anche i presidente delle capogruppo Giorgio Fracalossi (Gruppo Bancario Cassa Centrale Banca) e Giuseppe Maino (Gruppo Bancario Iccrea) che hanno sottolineato l’impegno dei Gruppi Bancari sugli obiettivi di sostenibilità. Dal canto suo, Maria Giovanna Briganti, vice segretaria generale Camera di Commercio della Romagna, ha invece evidenziato il ruolo delle Camere di Commercio nell’inevitabile processo di innovazione responsabile che è un vero e proprio aneddoto alla crisi, in grado di rendere le imprese più resilienti, solide in una prospettiva di medio-lungo termine.